“Riteniamo indispensabile e urgente una riunione del Tavolo Latte al ministero dell’Agricoltura, per discutere con tutte le parti della filiera l’andamento e le prospettive del mercato, a partire dal livello dei prezzi riconosciuti agli allevatori”. È la richiesta del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, motivata dalle crescenti difficoltà di un settore essenziale per il sistema agroalimentare italiano.
“Secondo i dati di Ismea, i prezzi del latte bovino hanno fatto registrare una contrazione di oltre il 30% da dicembre 2022 allo scorso mese di settembre – rileva Giansanti -. Vero è che anche i costi produttivi risultano in diminuzione, ma in una percentuale sensibilmente inferiore. E non solo: negli ultimi tempi sono in salita le quotazioni di alcune materie prime utilizzate per l’alimentazione del bestiame”.
In questo contesto, a dare una boccata di ossigeno è solo l’export, da cui continuano ad arrivare segnali positivi: le vendite all’estero sono infatti aumentate di quasi quattro punti percentuali nei primi sette mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022. Va detto però che il trend potrebbe non proseguire. “Dobbiamo mettere in conto – evidenzia Giansanti – il possibile impatto negativo del rallentamento economico in atto a livello europeo”.
Complessivamente, dunque, il settore si trova ad affrontare un difficile passaggio congiunturale, che richiede interventi mirati e urgenti. “Stiamo attraversando – dice Giansanti – una complicata fase economica, aggravata dall’instabilità e dalle tensioni geopolitiche in atto. È dunque il momento di avviare una profonda riflessione che consenta di individuare le soluzioni più efficaci per affrontare i prossimi mesi, con l’obiettivo di salvaguardare al massimo la vitalità economica dell’intera filiera. A nostro avviso è infatti interesse di tutte le parti scongiurare il rischio di una contrazione produttiva e di una caduta dei consumi finali che, peraltro, hanno già fatto segnare una lieve contrazione”.
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