Due lati della stessa medaglia. Stando ai numeri elaborati dal Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nel 2020 le superfici coltivate ad agricoltura biologica sono aumentate rispetto all’anno precedente di +5,1 punti percentuali, superando così i 2,1 milioni di ettari. Un numero senz’altro positivo che tuttavia sottende anche una lettura meno confortante, rivelando un trend di sviluppo più modesto rispetto a quello registrato nei maggiori Paesi europei.



A far pendere l’ago della bilancia per un’interpretazione ottimistica delle tendenze in atto ci sono però anche altri numeri. Lo scorso anno ha infatti registrato un aumento delle risorse umane impiegate nel settore, arrivate a 81.731 unità, complice un incremento dell’1,3%. E ancora – secondo i dati dell’Osservatorio Sana, promosso da Bologna Fiere e curato da Nomisma – tra agosto 2020 e luglio 2021 i consumi interni hanno fatto segnare un balzo del 5% rispetto all’anno precedente, portando la spesa delle famiglie italiane a muovere 4,6 miliardi di euro. E, a rendere più significativo il riscontro, c’è il fatto che si tratta del risultato di abitudini di acquisto molto diffuse: 9 famiglie su 10 hanno infatti inserito nel carrello della spesa almeno un prodotto biologico nel periodo in analisi. Infine, va considerata la performance messa a segno dall’export, che, sempre nell’ultimo anno, è aumentato dell’11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro. Un giro d’affari che permette all’Italia di posizionarsi al secondo posto nel mondo per esportazioni bio dopo gli Stati Uniti.



“Il biologico – afferma Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio – si conferma fondamentale per il rilancio del sistema agroalimentare italiano, anche se il tasso di crescita della SAU (Superficie agricola utilizzata) biologica si è rivelato inferiore a quello dei maggiori Paesi Ue”. E da qui l’appello alle Istituzioni. “Considerando che in queste settimane si stanno definendo le scelte prioritarie del Piano strategico Nazionale della PAC post 2022 destinate a determinare lo sviluppo del settore agricolo e alimentare per i prossimi dieci anni – sostiene Mammuccini -, riteniamo sia il momento ideale per intervenire e colmare il gap di crescita con gli altri Paesi. Crediamo dunque sia imprescindibile un’immediata approvazione della legge sul biologico per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari, a partire dal Piano d’Azione, per affrontare le sfide del settore. Il biologico è infatti essenziale per l’affermazione di un modello agricolo che rispetti l’ambiente, contribuisca a mitigare l’impatto climatico, creando inoltre nuove opportunità di occupazione, in particolare per giovani e donne”.



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