Allarme dengue nelle Filippine: come vi abbiamo riportato, dopo il Bangladesh un altro Paese asiatico deve far fronte all’epidemia, quasi il 98% dei casi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Già a metà luglio Manila aveva dichiarato allerta nazionale ed i dati non lasciano spazio a grossi dubbi circa la portata del problema: 146 mila casi e 622 morti. Fanpage evidenzia che l’aumento delle infezioni potrebbe anche essere causato dal fatto che nel corso degli scorsi anni sono deceduti 14 bambini tra coloro che erano stati vaccinati con il primo vaccino per la dengue: in quell’occasione l’azienda produttrice e le autorità avevano affermato che non vi era alcuna correlazione. Un virus che spaventa le Filippine e che ha colpito recentemente anche altre zone del mondo, basti pensare all’Africa e al sud est asiatico. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DENGUE, SCATTA L’ALLARME NELLE FILIPPINE
Il governo delle Filippine ha dichiarato una “epidemia nazionale di dengue“. Una decisione scaturita dal forte aumento di morti a causa del virus negli ultimi giorni: il ministero della Salute, come riportato dalla Bbc, ha registrato 622 decessi. Numeri impressionanti a cui bisogna aggiungere gli almeno 146mila casi di febbre dengue riscontrati nella nazione asiatica al 20 luglio scorso. Da qui la decisione del governo di Manila di dichiarare lo stato di epidemia nazionale di dengue: una svolta che segue in ordine di tempo la “allerta nazionale” che era stata diramata a luglio. Le cifre non ingannano e sono alquanto allarmanti rispetto al dilagare del contagio: basta che i 146mila casi finora registrati costituiscono rispetto allo stesso periodo dello scorso anno un aumento del 98%.
FILIPPINE, “EPIDEMIA NAZIONALE DI DENGUE”: 622 MORTI
Dopo il Bangladesh tocca dunque alle Filippine fare i conti con l’emergenza dengue. La febbre originata da questo virus, contratto dalle zanzare, presenta sintomi simili a quelli dell’influenza; parliamo di mal di testa penetrante, dolori muscolari e articolari, ed eruzioni cutanee su tutto il corpo. Ogni anno in tutto il mondo, dei milioni di persone che contraggono il dengue circa 500.000 vanno incontro a sintomi gravi che richiedono il ricovero in ospedale, e di queste circa 12.500 muoiono. Nonostante le contromisure tentate dal Bangladesh, che ha tentato di porre un freno all’epidemia dopo i 13.600 casi diagnosticati solo nel 2019 (record per il Paese), la malattia continua a propagarsi anche nel resto dell’Asia, dove si assiste ad un vero e proprio boom delle affezioni trasmesse dalle zanzare, malaria compresa. Una situazione grave, al punto da far temere l’Oms “una potenziale emergenza sanitaria globale” legata anche ai cambiamenti climatici.