Che fine ha fatto Baby Jane? Il nuovo programma di Franca Leosini
Franca Leosini torna con il nuovo programma “Che fine ha fatto Baby Jane?”, due prime serate in onda su Rai3 giovedì 4 e 11 novembre. La giornalista di “Storie maledette” ha voluto dare al suo programma il titolo di un famoso film di Robert Aldrich con Bette Davis e Joan Crawfor del 1962: “Racconata la parabola di una una donna che ha avuto successo da bambina ma che poi ha qualcosa di “maledetto” che le spezza la vita. Gli occhi di Bette Davis lo raccontano. Allo stesso modo, anche lo sguardo dei mie “maledetti” svela qualcosa di intenso”, ha spiegato a Tv Sorrisi e Canzoni. Franca Leosini incontra per la seconda volta due protagonisti di “Storie Maledette”: Filippo Addamo e Katharina Miroslawa, ora liberi dopo aver pagato il loro debito con la giustizia. “In parte ritrovo le stesse persone: due non professionisti del crimine che hanno pagato un prezzo umano per le loro vicende e portano dietro con sé il peso degli anni di detenzione”, ha spiegato la Leosini.
La prima puntata: Filippo Addamo
La prima puntata di “Che fine ha fatto Baby Jane?”, in onda giovedì 4 novembre alle 21.20, si intitola “Si chiamava Rosa, era mia madre”. Il protagonista è Filippo Addamo, che ha ucciso la madre Rosa Montalto il 27 marzo 2000 con un colpo di pistola. Franca Leosini ha incontrato per “Storie Maledette” Filippo Addamo per la prima volta 17 anni fa, nel penitenziario Bicocca di Catania. Era l’inverno del 2004, Filippo aveva 23 anni ed era stato condannato a scontare 17 anni di prigione. Dal giugno 2019 Filippo, che ha scontato per intero la sua pena, è un uomo libero. Gli anni di reclusione lo hanno cambiato? Ha rimorsi, rimpianti, speranze? Che persona è oggi? “Alle 5 di quel tragico mattino Filippo andò dalla madre, che amava profondamente, per affrontarla dopo aver scoperto che era l’amante di un suo amico di 25 anni … Voleva compiere un gesto di intimidazione? Ci andò però con la pistola carica. Oggi si è rifatto una vita, si è costruito una famiglia, ha un bambino piccolo, ma non ha superato la colpa, non è libero nell’anima: ci sono conti che non si chiudono”, inizia così il racconto di Franca Leosini.