Filippo Frugoli, capogruppo della Lega in quel di Massa, in Toscana, ha raccontato di essere stato aggredito con tanto di presa al collo, durante l’ultimo consiglio comunale. Il leghista ha documentato il tutto via social, pubblicando un lungo post su Instagram, fra cui uno scatto che mostra la ferita al collo, fortunatamente lieve, ma conseguente di una violenza che non dovrebbe essere mai tollerata, tanto meno nelle stanze del potere. La notizia è raccontata nel dettaglio da IlGiornale tramite il suo sito online, e svela anche il nome del presunto aggressore, Stefano Alberti, esponente del Partito Democratico.



Un episodio increscioso, documentato tra l’altro anche con referti medici presso il pronto soccorso dove Filippo Frugoli ha deciso di recarsi subito dopo l’aggressione al collo. Il deputato della Lega ha raccontato cosa sia successo durante l’ultimo consiglio comunale che ha portato all’aggressione, spiegando che lo stesso si era complimentato con il lavoro svolto dai Dem, ottenendo come risposta una battuta a mo’ di critica.



FILIPPO FRUGOLI, LA BATTUTA POI LE MINACCE: “TI ASPETTO FUORI…”

A quel punto Filippo Frugoli ha replicato a sua volta con ironia, ma la situazione ha iniziato a degenerare visto che Stefano Alberti non ha preso bene la risposta ed ha cominciato a insultare l’avversario politico, sostiene sempre il leghista, con tanto di minacce del tipo ‘ti spacco i denti’, ‘vieni fuori’, e ‘ti aspetto dopo’, frasi di questo tipo, non proprio da consiglio comunale, ne tanto meno da politico, ma semmai di ambiente degradato di periferia.

Tra l’altro parole che secondo lo stesso Filippo Frugoli erano senza senso, lontane dal contesto ironico in cui si stava dibattendo in consiglio comunale. Il problema è che l’aggressione non è rimasta verbale, visto che, come scrive Il Giornale, dalle parole si è passati ai fatti, e al termine del consiglio comunale Alberti ha davvero aspettato il coordinatore regionale Lega giovani Toscana, prendendolo poi per il collo e strattonandolo.



FILIPPO FRUGOLI: “SONO RIMASTO PIETRIFICATO”

A quel punto sono intervenuti altri colleghi che hanno preso l’esponente Dem per allontanarlo dalla sua vittima, non senza fatica. “Io non ho reagito, mi sono pietrificato e rimasto immobile”, ha commentato ancora Alberti, mostrando poi il segno sul collo, e spiegando di avere un po’ di dolore e anche di spavento, per via del fatto che sarebbe potuta finire in maniera peggiore.

Per il leghista, ma non solo, si è trattato ovviamente di un comportamento fuori luogo e inaccettabile, definendolo “violenza rossa”, con riferimento al tipico colore della sinistra. Un episodio davvero increscioso di cui esponenti della politica non dovrebbero mai macchiarsi tenendo conto che gli stessi dovrebbero invece fare da buon esempio soprattutto verso i giovani e le generazioni future. Al momento non è ancora arrivata la controreplica di Alberti, che ovviamente si attende per fare definitivamente chiarezza su quanto avvenuto.