C’è preoccupazione nelle parole di Filippo La Mantia, fidanzato di Chiara Maci nonché chef palermitano tra i più noti e apprezzati d’Italia. Il suo ristorante di Milano dovrebbe riaprire prossimamente, ma non si ha ancora una data precisa né certezza circa le modalità di fruizione dei pasti da parte della clientela. Di certo, dopo il Coronavirus, le cose non saranno più come prima, specialmente per alcuni settori come quello della ristorazione. La Mantia si pone moltissime domande, cercando di guardare al futuro con spirito propositivo. Tuttavia, a un certo punto, arriva il momento di fare i conti con la (dura) realtà: “Non ci sarà più il contatto reale, questo è sicuro”, prevede lo chef. “Nel cibo c’è un rapporto intimo con il cliente, quando riapriremo sarà tutto distaccato, probabilmente saremo divisi da pannelli. Le tazzine del caffè saranno di carta, credo, così come i bicchieri, ci saranno delle precauzioni alle quali dovremo abituarci”.
Il ristorante di Filippo La Mantia dopo il Coronavirus
Nella sua intervista ad Adnkronos, Filippo La Mantia si mostra da una parte sconfortato e dall’altra speranzoso. Com’è tipico dei bravi imprenditori, La Mantia vede anche in occasioni come questa un’opportunità per crescere e sperimentare. Un’idea per il futuro prossimo ce l’ha già chiara nella mente: “Dovrò allestire un bar pieno di cibo da asporto, che era anche un po’ il mio sogno. Al banco ci saranno prodotti da portare a casa, in ufficio o da mangiare fuori. Giocherò molto sul fatto di dare alla gente cibo da gestire da sé”.