Filippo La Mantia, uno dei più grandi chef e ristoratori italiani, è stato ospite in collegamento con il programma di Rai Uno, Uno Mattina Weekend. Si parla di lavoro ed in particolare della tesi secondo cui i ragazzi non avrebbero voglia di lavorare, soprattutto nel weekend. “Devo precisare alcune cose – spiega il noto oste siciliano – scritte dai giornali e non sono i miei pensieri, io non sono disperato ma consapevole di relazionarmi in un periodo storico con una generazione che ha 40 anni in meno di meno quindi non posso pretendere che un 20enne la pensi come me”.



“Questo è un lavoro di grande professionalità – ha proseguito Filippo La Mantia – le persone che lavorano da me devono avere una preparazione dedicata esclusivamente al servizio in sala, c’è un mondo dentro il ristorante, altruismo allo stato puro”. Quindi La Mantia ha precisato: “Io non sfrutterei mai oggi un ragazzo, sono un padre di famiglia, opero da anni dentro il sociale e non sfrutterei mai nessuno. Paghiamo la mala gestione di tante persone che hanno sfruttato i ragazzi”.



FILIPPO LA MANTIA: “MI HANNO SPEDITO 800 CURRICULUM…”

“Ho ricevuto circa 800 curriculum – ha spiegato – il 70% sono coetanei miei e quando hanno letto la cifra con cui dovrei pagare queste persone sono corse, perchè son padri di famiglia che percepiscono molto meno a quello che offro a persone con prima esperienza è molto alto. In questo lavoro – ha continuato – devi dimostrare quello che sai fare, se il lavoro lo sai fare vieni pagato se non lo sai fare no”.

Filippo La Mantia ha parlato di situazione pre e post covid: “Dico sempre che c’è un avanti covid e un post covid, prima eravamo tutti dentro un frullatore, eravamo tutti prestati al lavoro a produrre, appena ci hanno chiusi a casa abbiamo iniziato a pensare al nostro stile di vita che era praticamente zero”. Quindi ha precisato Filippo La Mantia: “Il nostro settore è una giungla molti imprenditori ne hanno approfittato ma io non posso essere additato come uno sfruttatore. Io non mi permetterei mai di sfruttare nessuno”. Filippo La Mantia ha concluso: “E’ giusto che la gente si è ripresa la propria vita ma il nostro è un lavoro di altruismo, devi farlo perchè la gente deve stare bene in quelle due ore al ristorante, quella è la mission. Per invogliare i giovani bisogna rispettare orari di lavoro e contratti, pagare gli straordinari ma l’impegno deve essere reciproco”.