Filippo Laganà, figlio dell’attore Rodolfo, è stato ospite stamane negli studi del programma di Rai Due I Fatti Vostri. Il ragazzo ha subito il trapianto di fegato pochi mesi fa ed ha raccontato quanto accaduto subito dopo l’intervento: “E’ stata presentata alla Rai la mia storia dopo l’intervista dell’anno scorso a I Fatti Vostri ed hanno deciso di farci un film, mi ha portato fortuna”. Filippo Laganà ha ripercorso brevemente la sua storia: “Ero a New York con mamma e fidanzata, non mi sono sentito molto bene, siamo dovuti rientrare di corsa in Italia e mi hanno diagnosticato la sindrome di Wilson ed ho dovuto fare un trapianto di fegato urgente”.
“Sono rimasto un anno e mezzo in degenza, tutti i miei organi si erano compromessi, hanno fatto fatica a riprendersi ma ce l’hanno fatta per fortuna. Sono nato in una famiglia un po’ particolare e quindi ho avuto un grande tifo, dal maestro Palatresi, Proietti e molti altri, avevo una bella famiglia attorno”. Poi Filippo Laganà ha continuato raccontando un curioso aneddoto riguardante proprio la sua degenza in ospedale: “Mi arrivò un provino per una serie Rai su Auschwitz, ho fatto un provino dall’ospedale e mi presero, sono sempre stato molto voglioso di fare e non mi sono mai tirato indietro, è un grande insegnamento che mi ha dato mia padre nonostante lui sia molto pigro”.
FILIPPO LAGANA’: “IL FILM E’ STATA UNA SORPRESA INASPETTATA”
Sul film sulla sua vita: “Una sorpresa inaspettata, non ero pronto – ha aggiunto Filippo Laganà – ma è stato un percorso terapeutico, anche se un po’ costoso, mi ha aiutato tanto e mi ha permesso di rivivere ciò che ho vissuto in maniera diversa, non è stato facile ma è stata una bellissima cosa”. Poi ha aggiunto, sempre sul film. “Abbiamo girato in piena pandemia, si bloccano le riprese per il covid, poi la regione Lazio ha chiesto tutte le terapie intensive quindi ci siamo trovati senza ospedale per girare”.
“Esattamente 3 anni dopo il mio intervento, il 18 gennaio del 2022, mi son ritrovato a girare la scena dell’operazione nella stessa sala operatoria dove mi avevano operato. Ci sono state scene un po’ difficili da rivivere ma l’abbiamo vinta”. Quindi Filippo Laganà ha proseguito: “Il film è stato fatto per non far sentire le persone sole, non tanto per far rivivere la mia storia, io ho visto tanta gente che ha sofferto”. Chiusura su papà Rodolfo: “L’ha visto, era molto emozionato, Massimo Ghini ha fatto mio padre nel film e loro due sono molto amici”.