L’incubo è finito per Filippo Magnini che è stato assolto dalle accuse di doping di alcuni anni fa. Il campione di nuoto, nonostante le difficoltà di questi anni, ce l’ha fatta e ha vinto. Lo conferma anche nello studio di Verissimo, dove oggi è ospite: “La mia fiducia nella giustizia ordinaria e sportiva c’è sempre stata. Questa è stata la base della mia battaglia e ovviamente tutte le persone che sono state al mio fianco. Credevo e speravo di vincere e così è stato.” E continua “È stato un incubo, non avrei mai pensato di veder associato il mio nome al doping. Quando l’ho scoperto è stato un brutto risveglio, l’ho scoperto con gli screenshot che mi hanno mandato alcuni amici giornalisti”. Magnini parla di una grave ingiustizia, un dolore e una ferita difficile da affrontare e superare. “È stato un percorso complicato e di grande dolore non solo per me ma anche per le persone a me vicine”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Filippo Magnini e l’accusa di doping
Filippo Magnini ospite a Verissimo di Silvia Toffanin: il campione parlerà dell’amore per Giorgia Palmas fino alla vicenda dell’accusa di doping. Un momento davvero difficili per il campione di nuoto che, dalle pagine del settimanale Chi di Alfonso Signorini, ha ricordato il giorno in cui ha scoperto la notizia. “Era il 27 maggio 2017 ed ero a Roma in camera mia. Mi ero appena svegliato per andare ad allenarmi come tutti i giorni quando ho acceso il telefonino ed era pieno di messaggi di una mia amica giornalista Lia Capizzi che mi riportava gli screenshot dei maggiori siti di informazione”. A Chi Filippo Magnini ha raccontato così il giorno in cui ha scoperto delle accuse di doping. Un momento davvero terribile per il campione: “Magnini doping” e “Magnini sostanze dopanti” erano le sole parole che riuscissi a capire. Da lì, e fino a pochi giorni fa, ho vissuto un incubo, 3 anni di sofferenza nei quali non c’è stato giorno in cui non abbia pensato a quello che mi stava succedendo”.
Filippo Magnini: “doping? Ero disperato, ma la giustizia ha vinto”
Non è stato assolutamente un periodo facile per Filippo Magnini che, intervistato dal settimanale Chi di Alfonso Signorini, ha raccontato tutta la sua rabbia: “ci sono stati momenti in cui ero disperato perchè non capivo cosa mi stesse succedendo, volevo urlare la mia verità. Altri in cui ero stanco, non ce la facevo più a lottare, temevo di perdere la mia credibilità, il mio lato sportivo. Sentivo di fare male alle persone che avevo vicino”. La disperazione ha accompagnato quel momento della vita di Magnini che non ha mai pensato di farla finita: “c’è sempre un motivo, una ragione, una persona alla quale aggrapparsi per andare avanti. Non mi spezzo, non è da me. Ma questa esperienza mi ha fatto capire come si sente chi, magari, è più debole e si lascia andare a gesti estremi”. Dinanzi alle accuse di doping il mondo del nuoto non ha fatto orecchie da mercante, anzi sin dall’inizio della vicenda è stato vicino al campione: “la Federazione mi ha fatto sentire subito la sua vicinanza sia con un comunicato stampa che con un contatto costante. Nel mondo del nuoto, invece, pochi hanno fatto qualcosa pubblicamente e ciò mi è servito a fare una scrematura di un carrozzone di persone che non mi servivano”. Per fortuna oggi quelle accuse di doping sono solo un brutto ricordo visto che, dopo 3 anni, Filippo Magnini è stato assolto: “dico a tutti di credere nella giustizia perchè con me ha funzionato”.