Tra gli attori più apprezzati dal panorama italiano, Filippo Timi può ora vantare anche un Nastro d’argento. Insieme a Francesco Scianna, il 48enne è stato premiato per la sua interpretazione ne “Il filo invisibile” di Marco Simon Puccioni, film che parla di famiglie arcobaleno: “La forza del film è che è una commedia, un racconto di formazione che fa sorridere, affrontando temi profondi, come la famiglia e l’amore in tutte le sue forme, senza soffermarsi sulle superficialità della vita, tipo chi porta i pantaloni in casa”, le sue parole a Il Tempo.



Il cinema e la società hanno fatto dei passi in avanti, secondo Filippo Timi, che ha grande fiducia nelle nuove generazioni. Queste ultime, a suo avviso, hanno una visione più illuminata: “Questo è bello perché dà speranza per il futuro. E’ quello che vorremmo dai figli, che portassero avanti grandi conquiste”.



FILIPPO TIMI: “CONSIDERO PASOLINI COME UN PADRE INTELLETTUALE”

Padre ne “Il filo invisibile” e anche ne “Le otto montagne”, premiato a Cannes, Filippo Timi ha ammesso di essersi accorto che questa figura è molto importante per lui: “E ho capito che i figli dovrebbero portare pazienza nei confronti dei genitori”. Ma non solo, il 48enne ha anche fatto uno spettacolo dal titolo “Scopate sentimentale” su Pasolini, considerato un padre intellettuale: “Per la prima volta mi sono sentito abbandonato, non l’ho più guardato da figlio a padre, ma da padre a padre. Fa impressione pensare che anche un poeta possa morire”. Filippo Timi è ora impegnato sul set de “I delitti del BarLume”, quella che per lui è diventata una famiglia: “E’ come far l’amore sempre con la stessa persona. Se ti piace continui a farlo”.

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