Giulia Cecchettin era diventata un’ossessione per Filippo Turetta al punto tale che questi gli arrivò a mandare oltre 300 messaggi al giorno per due anni, fino al giorno in cui l’ha uccisa. Per la precisione, è emerso che le ha mandato 225.720 messaggi, motivo per il quale, secondo il Corriere della Sera, i pm ora potrebbero contestargli anche l’aggravante dello stalking. Di sicuro gli inquirenti puntano sulla premeditazione, visto che è stata scoperta anche una “lista” nelle note, preparata quattro giorni prima del terribile delitto.
Nel telefono del ragazzo sono stati trovati anche i vocali che si è scambiato con Giulia Cecchettin pochi giorni prima dell’omicidio, alcuni dei quali sono stati trasmessi in esclusiva da Quarto Grado, da cui si evince anche il fastidio e la paura della ragazza per le attenzioni esagerate dell’ex fidanzato di cui non riusciva a liberarsi. «Sei ossessionato, Sei uno psicopatico!», afferma la ragazza in uno degli audio in cui gli rimprovera di non rendersi contro che la controllava costantemente.
GIULIA CECCHETTIN A FILIPPO TURETTA: “MI FAI PAURA”
Giulia Cecchettin non nascondeva i suoi timori allo stesso Filippo Turetta: «Ogni tanto mi fai paura», gli dice la 22enne in un altro messaggio trapelato negli ultimi giorni. Anche dai messaggi mandati dal ragazzo emerge tutta la tensione e l’ossessione per l’ex, oltre che la gelosia per una nuova frequentazione della ragazza. Parole deliranti quelle del giovane, a cui la ragazza non riusciva a mettere un argine. Infatti, Turetta aveva scoperto che Giulia era in contatto con un giovane di Reggio Emilia, per cui si sarebbe procurato un’app spia e avrebbe cercato di controllare anche i follower di lui su Instagram.
Oltre agli audio, sono trapelate anche le foto delle ultime ore di vita di Giulia Checcettin, come quelle al centro commerciale di Marghera, ma soprattutto una lista che Filippo Turetta aveva annotato sul pc: riportava un kit per l’omicidio che riportava diverse voci, appunti per il delitto che il ragazzo avrebbe provato a cancellare dalla memoria del computer e che gli esperti informatici dei carabinieri hanno recuperato.