FILIPPO TURETTA, UN ALTRO VIDEO AGLI ATTI DELL’INDAGINE

Filippo Turetta avrebbe impedito a Giulia Cecchettin di chiedere aiuto: a rivelarlo è il settimanale Giallo, che pubblica foto esclusive da cui si evince che il ragazzo teneva prigioniera l’ex fidanzata poco prima di ucciderla. «Non usare il cellulare!», ha ordinato l’assassino, che teneva sempre d’occhio la ragazza, controllandola per evitare che potesse lanciare un allarme. Il nuovo tassello, dopo giorni di polemiche, emerge dalle immagini delle telecamere del locale dove i due hanno cenato prima dell’omicidio: il video è finito agli atti delle indagini.



Il momento in cui Filippo Turetta perde il controllo dal punto di vista fisico di Giulia Cecchettin corrisponde a quello in cui va a ritirare l’ordine con il cibo al bancone del McDonald’s, lei è seduta al tavolo che aspetta. Nonostante ciò, i carabinieri hanno riportato che Filippo Turetta non la perdeva comunque di vista. Infatti, le immagini lo hanno ripreso mentre mima a Giulia Cecchettin il gesto per indicarle che la teneva d’occhio e di non usare il cellulare. Dalle indagini è emerso che la vittima non aveva più risposto ai messaggi di amici e parenti dalle 17.30 circa, pochi minuti dopo la cena è stata uccisa a coltellate.



GIULIA CECCHETTIN, IL DOLORE E LA FORZA DI PAPÀ GINO

Nei giorni scorsi, invece, Gino Cecchettin è tornato a parlare dell’omicidio della figlia Giulia in occasione di un incontro a Pozza per presentare il suo libro. Ha dribblato critiche e polemiche degli ultimi mesi, ispirandosi proprio alla figlia, che gli ha “insegnato a lasciar andare“, a puntare ai propri obiettivi “senza preoccuparsi delle critiche“. Come riportato dal TQuotidiano, ha parlato della “ondata di dolore troppo intensa” che deve affrontare: ha deciso di farlo con la sua razionalità, per essere forte per gli altri due figli.



Così Gino Cecchettin ha trovato la forza per andare avanti. “Non c’è giorno in cui non mi manchino mia moglie e mia figlia. Ma sentimenti di rabbia, ira o vendetta non mi appartengono“. A proposito di Filippo Turetta, si è limitato a dire che aveva “consigliato più volte” alla figlia “di troncare di netto anche l’amicizia“, d’altra parte nessun aveva colto i segnali.

Giulia ha protetto la persona che le ha fatto del male, anche perché stava vivendo un lutto e forse non voleva pesare ulteriormente sulla famiglia“, la tesi del padre, secondo cui la ragazza avrebbe provato a occuparsi da sola di un problema, ignorandone però la gravità. Per questo ha deciso di lanciare la fondazione a nome della figlia, per fornire alle donne gli strumenti per salvarsi.