Il programma di Rete 4 Quarto Grado ha aperto ieri con il caso di Filippo Turetta, il giovane ragazzo a processo e reo confesso dell’omicidio della povera Giulia Cecchettin. Il focus è stato sulla premeditazione o meno, con il pubblico ministero che ha chiesto l’ergastolo, vedendo appunto nell’atroce delitto un’azione programmata, mentre secondo l’avvocato che difende Filippo Turetta, il dottor Caruso, il suo assistito non avrebbe premeditato un assassinio ma semmai un rapimento, così come verrebbe confermato, a suo modo di vedere, dalla famosa lista di cose da fare redatta da Filippo Turetta i giorni prima della morte di Giulia.
Fra gli opinionisti in studio a Quarto Grado vi era anche Carmelo Abbate, ospite fisso del talk, che a riguardo ha espresso il suo parere un po’ controcorrente: “Filippo Turetta in aula con il chino basso? Lui vuole sparire, per lui l’ergastolo sarebbe un sogno, penso che lo voglia con tutto se stesso per sparire, sottrarsi e chiudersi in carcere nell’unico posto in cui oggi vorrebbe vivere”.
FILIPPO TURETTA, ABBATE: “ANCHE GINO CECCHETTIN…”
Carmelo Abbate si è quindi detto “totalmente in disaccordo con le parole del pubblico ministero, sono totalmente in disaccordo con le parole dell’avvocato Nicodemo Gentile (il legale della famiglia Cecchettin ndr) e anche con le parole di Gino Cecchettin”. Gianluigi Nuzzi chiede quindi lumi e Carmelo Abbate replica: “Quando si dice che Filippo Turetta prende in giro, io trovo che sia totalmente ingeneroso, questa è una mia opinione… quando il pm fa una progressione di dichiarazioni”.
E ancora: “Si fa interrogare nella fase di indagini preliminari, non è vero quello che dice il pubblico ministero perchè nella nota della polizia tedesca c’è scritto che praticamente loro trovano la macchina nella corsia di emergenza con questa persona che era nei pressi della colonnina di servizio della sos perchè voleva chiamare la polizia italiana. Ci sono due tentativi di telefonata alle 18:06 e 21:58 per la polizia italiana all’estero e poi altre ricerche del 112. Anche Gino Cecchettin, quando dice che la difesa ha superato i limiti”.
FILIPPO TURETTA, L’EX PM PUGLIESE: “LA DIFESA DEL RAGAZZO…”
E sulla difesa di Filippo Turetta si è espressa anche la dottoressa Pugliese che in studio a Quarto Grado ha precisato: “La difesa ha diritto a dire tutto in aula? Io non sono d’accordo con Carmelo, l’avvocato ha diritto di dire quello che è necessario in difesa del proprio cliente ma con un limite, quello di non offendere la vittima”.
E ancora: “Di questo avvocato ho apprezzato l’ottima lezione di diritto e di prof universitario ma come avvocato non lo condivido su premeditazione e crudeltà, ma c’è una cosa che secondo me legittima la rabbia di Gino Cecchettin quando dice che Giulia è uscita con Filippo Turetta perchè non aveva paura, lo stalking ingenera non soltanto la paura ma anche l’ansia e non si può dire che Giulia non vivesse questa ansia perchè ne ha parlato con tutti, Giulia esce con Filippo perchè voleva far terminare questo stato di ansia”.