Dopo la condanna in primo grado all’ergastolo a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sono partiti i primi ragionamenti sul futuro del 22enne di Torreglia, anche perché la massima pena non corrisponde al fine pena mai. Se ne parlerà anche a Zona Bianca oggi su Rete 4. Non è stato disposto l’isolamento diurno, quindi può restare nella cella che attualmente condivide con altre due persone. La sua vita in carcere per ora non cambierà rispetto a quella condotta finora, tra libri e incontri con psicologi e genitori.
Ha modo di guardare la tv e di seguire anche ciò che lo riguarda, quindi probabilmente è anche a conoscenza del dibattito sui futuri permessi premio. La legge, infatti, prevede che se si mantiene un comportamento esemplare, dopo 10 anni si possono ottenere dei permessi, ad esempio per frequentare corsi formativi dentro e fuori il carcere. Nel caso di Filippo Turetta, avendo già trascorso un anno in carcere, ne devono passare altri nove. Se dovesse trascorrere 21 anni in maniera irreprensibile, allora potrà dopo 26 ottenere la semilibertà.
IL FUTURO DI FILIPPO TURETTA DOPO LA CONDANNA
Ogni discorso sul futuro di Filippo Turetta può prendere forma dopo che la pena diventerà definitiva, inoltre sono questioni che dovranno passare sotto la lente d’ingrandimento del tribunale di Sorveglianza. Il Quotidiano Nazionale si è lanciato comunque in qualche ipotesi: ad esempio, a 32 anni potrebbe ritrovarsi a parlare un ottimo inglese grazie ai corsi di perfezionamento che potrà seguire nel carcere di Montorio Veronese e potrebbe iniziare a beneficiare dei primi permessi premio. Quando avrà 42 anni dovrebbe alternare la detenzione ad alcune attività esterne al carcere, mentre a 48 anni potrebbe ottenere la libertà vigilata.
Trascorrerà gran parte della sua vita in carcere, ma non tutta, perché il sistema giudiziario italiano punta anche sulla rieducazione. Il fine pena mai scatta poi solo per reati come mafia e terrorismo, negli altri casi sono previste opportunità di studio e lavoro per acquisire un minimo di indipendenza. Intanto può dividersi tra scuola, cappella e palestra. QN riferisce che da un anno suona in gruppo musicale, partecipa a corsi di formazione e non esclude che possa riprendere gli studi universitari di ingegneria biomedica.
COME FUNZIONA LA PENA DELL’ERGASTOLO
In merito proprio all’ordinamento italiano, quello penitenziario, nello specifico, è costituito da tre frasi progressive. Dopo 10 anni, quindi nel 2033, Filippo Turetta potrà ottenere i primi permessi premio, nel 2043 potrebbe ottenere la semilibertà, nel 2049 la libertà condizionale, quindi avrà quindi 48 anni. Sono questi benefici a rendere la pena dell’ergastolo compatibile con la nostra Costituzione, in base a cui la pena deve avere una finalità rieducativa. Quindi, l’ergastolo comunemente inteso, che è quello ostativo, riguarda solo i condannati per reati di mafia o terrorismo.