Filippo Turetta ha scritto una lettera di addio ai genitori nel carcere tedesco, dopo essere arrestato in Germania e dopo aver commesso l’omicidio della povera Giulia Cecchettin. Se ne è parlato ieri sera a Quarto Grado, specificando alcune delle parole scritte dallo stesso assassino sulle 4 pagine di fogli A4, come ad esempio quando spiega di essere “stato alcuni giorni con un coltello alla gola o al torace, ma non ce l’ho fatta forse perchè mi fa senso o la violenza mi fa paura”. Filippo Turetta scrive che non avrebbe mai voluto uccidere Giulia, dicendosi disperato.
La psicologa Anna Maria Casale cerca di far meglio comprendere queste parole, in netta contrapposizione con l’omicidio efferato commesso dallo stesso: “Filippo Turetta è una persona che vuole dare una immagine all’esterno profondamente differente rispetto a quella che è, è tutto costruito, quindi anche quello che scrive ai genitori è ciò che lui vuole che gli altri sappiano di se”. E ancora: “E’ assolutamente lucido, scrive quelle cose volontariamente, ci sarà una perizia ma non credo che i suoi disturbi di personalità andranno ad inquinare quella che è la capacità di intendere e di volere”.
FILIPPO TURETTA, LETTERA AI GENITORI, LA PSICOLOGA: “VIENE FUORI IL SUO NARCISISMO”
Nella lettera Filippo Turetta si dice preoccupato di se perchè starà per la maggior parte della sua vita in carcere, che perderà i capelli, che invecchierà in galera e che non potrà laurearsi e nemmeno farsi una famiglia: “E’ un disturbo narcisistico in cui pensa solo a se stesso, Giulia non esiste più ma pensa solo al suo futuro, questo disturbo narcisistico prende il sopravvento ma dubito sia tale da inficiare la sua capacità di intendere e volere”, ribadisce. Al di là dello stato psichico di Filippo Turetta sarà fondamentale capire se l’omicidio verrà considerato premeditato, cosa che ovviamente potrebbe cambiare pesantemente la pena.
Il magistrato Valerio De Gioia a riguardo sottolinea: “Questo è un caso atipico, lui ha ucciso la ex fidanzata, non una fidanzata, quindi in questi casi la pena potrebbe essere fra i 24 e i 30 anni se venisse meno l’aggravante della premeditazione. Potrebbe anche accedere al rito abbreviato, una riduzione di pena di un terzo e quindi avere una pena di 16 anni”.
FILIPPO TURETTA RISCHIA SOLO 16 ANNI?
“Dal 2019 – ha proseguito Valerio De Gioia parlando di Filippo Turetta – non si può più accedere ad un rito abbreviato se si tratta di un reato punibile dall’ergastolo, ma cadendo le aggravanti lui potrebbe prendere una pena di 16 anni”. E ancora: “Le indagini hanno riscontrato una serie di attività che potrebbero far rientrare il caso nella premeditazione, ma la difesa punterà sul fatto che non c’era una premeditazione ma una preordinazione, ovvero, apprestare i mezzi per l’esecuzione del delitto, ma ciò non porta automaticamente alla premeditazione”,
Gianluigi Nuzzi commenta: “Io rimango attonito e basito, per me è l’omicidio della tua fidanzata, anche se i due si erano lasciati da una settimana”. Del resto sarebbero diversi gli indizi che spingerebbero appunto verso l’omicidio premeditato da parte di Filippo Turetta, a cominciare dagli oggetti presi, come lo scotch, ma anche le ricerche su internet, e il fatto che in auto avesse due coltelli. Quarto Grado ha segnalato anche un vocale che lo stesso Filippo Turetta ha registrato il giovedì dopo l’omicidio (commesso il sabato precedente), in cui afferma di amare Giulia, che era tutto per lei, le chiede dove si trova, le dice di aver bisogno di lei, che le manca. Un messaggio che appare quasi delirante, anche perchè nello stesso Filippo ripete “Voglio morire”. Sul telefono del ragazzo sono state trovate infine delle foto di luoghi impervi, grotte e dirupi, che lo stesso avrebbe cercato su Google: perchè lo ha fatto? Un altro segnale che avvalorerebbe la tesi forse della premeditazione.