PROCESSO FILIPPO TURETTA, OGGI RICHIESTA CONDANNA

Potrebbe esserci anche Filippo Turetta oggi in aula per la nuova udienza del processo in cui è imputato per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Oggi sono attese le richieste della procura nei suoi confronti, cioè se il pm Andrea Petroni chiederà una condanna all’ergastolo. Stando a quanto riportato dal Corriere, che cita informazioni trapelate dal carcere di Montorio a Verona, le ultime ore per il 23enne sarebbero complicate.



Comunque, il processo lampo arriverà a breve alla sentenza, prevista il 3 dicembre, alla sesta udienza, mentre oggi ci sarà appunto la requisitoria del pm, che depositerà una maxi memoria che ripercorre le tappe dell’indagine, dalle prove raccolte dove è stato individuato il cadavere di Giulia Cecchettin a quelle trovate sull’auto di Turetta, sul suo pc e sul cellulare.



Ci sono anche la confessione e le risposte fornite nell’interrogatorio in aula. Per quanto riguarda la premeditazione, potrebbe essere questa la base della richiesta dell’ergastolo, di sicuro è quella che la difesa contesta. La tesi difensiva è che aveva pensato di uccidere l’ex fidanzata, ma non era sicuro di farlo.

OMICIDIO GIULIA CECCHETTIN, LE PROSSIME TAPPE

Dopo il pm parleranno gli avvocati di parte civile: da Stefano Tigani, che rappresenta il padre di Giulia Cecchettin, a Nicodemo Gentile, che invece rappresenta la sorella della vittima, ci sono poi Piero Coluccio e Antonio Cozza, rispettivamente per lo zio e la nonna paterna. L’ipotesi è che parlino per un’ora e mezza al massimo, quindi ci vorranno cinque ore nel complesso. Dovrebbe essere più lunga la requisitoria del pm, d’altra parte proverà a ridurre i tempi per lasciare spazio al maxi memoriale che ha preparato.



Domani, invece, toccherà alla difesa, che ha collaborato sia durante l’inchiesta sia durante il processo, infatti ha accettato che fossero acquisiti tutti gli atti e che non hanno chiesto di risentire i testimoni nelle udienze. Secondo il Corriere, faranno leva su questo per provare a evitare l’ergastolo a Filippo Turetta.

LE TESI DI DIFESA E ACCUSA

In altre parole, gli elementi che potrebbero risultare decisivi sono l’atteggiamento di collaborazione in aula, la giovane età e l’inizio di un percorso di crescita individuale durante la detenzione a Montorio. Invece, le parti civili puntano sull’efferatezza del crimine per ottenere l’ergastolo, inoltre l’imputato avrebbe mentito durante l’interrogatorio, così come avvenuto dopo l’arresto.

Ci sarebbe stata la pianificazione dell’omicidio, come emerso dagli appunti su un foglio dove erano segnati gli oggetti da acquistare per immobilizzare Giulia Cecchettin, inoltre ha studiato le mosse per disfarsi del cadavere e organizzato la fuga. Quindi, non aveva preso in considerazione l’idea di lasciarla vivere. Pertanto, il pm ricostruirà la relazione altalenante, l’ossessione crescente dell’imputato, che si evince anche dall’app usata sul cellulare per spiarla, la persecuzione.