“Non mi muovo dalla Polonia finché non ritrovo mia figlia”. A dirlo è Filippo Zanella, il padre di Noemi, la bambina di nove anni scomparsa da Cesena insieme madre polacca nel settembre 2021. L’uomo è tornato in Polonia due mesi fa, insieme a un investigatore privato: l’obiettivo è quello di cercare la sua bambina, sparita ormai due anni e mezzo fa. Filippo ha temporaneamente chiuso lo studio da fisioterapista dove lavora a Cesena per trovare la bambina e ha svolto ricerche mirate in trenta città viaggiando per 5000 chilometri. Al momento, però, non ha ottenuto nessun risultato.



Per trovare la piccola Noemi è stato anche diramato un mandato di protezione europea esteso a tutto il territorio polacco: in base a questo la mamma non può avvicinarsi alla bambina. Ciò che gli inquirenti pensano è che la donna nasconda la piccola: ne è certo anche Zanella. “Stiamo seguendo diverse piste per scoprire dove si trova Noemi e abbiamo qualche indizio ma mi sembra di essere ancora in alto mare. Io rimarrò in Polonia finché non troverò Noemi. Siamo andati anche a casa dei nonni materni di Noemi, ma loro dicono che non sanno niente e sono convinti che la loro figlia sia una povera vittima in tutta questa faccenda” spiega al Quotidiano Nazionale.



Filippo Zanella: “Mia figlia Noemi vive come un fantasma”

Filippo Zanella non vede Noemi da due anni e mezzo: l’ultima volta l’ha sentita al telefono nell’aprile del 2022. La bimba, nata a Cesena nel 2015 dal rapporto con una trentenne polacca, con la quale il matrimonio non ha funzionato, era stata affidata a entrambi dopo la separazione. Per un po’ di tempo le cose hanno funzionato, fino al 22 settembre del 2021, quando l’ex moglie di Zanella lo ha avvisato di essere partita per la Polonia per andare a trovare la nonna malata con la bimba. L’avvocatessa Barbara Urbini ha spiegato al Quotidiano Nazionale: “Abbiamo denunciato la madre per sottrazione internazionale di minore. Il giudice del tribunale di Stettino in Polonia ha riconosciuto con un provvedimento esecutivo al padre il diritto di riportare la piccola a Cesena, dove ha sempre vissuto, ma è stato impossibile dare esecuzione al provvedimento perché la bambina è scomparsa assieme alla madre”.



La stessa Commissione Europea è intervenuta nella vicenda, avviando una procedura di infrazione contro la Polonia per mancata protezione dei minori nei procedimenti familiari transfrontalieri. Per l’UE vi è “un sistematico e persistente fallimento delle autorità polacche nell’esecuzione rapida ed efficace delle sentenze che ordinano il ritorno dei minori rapiti in altri Stati membri dell’Ue”. Intanto Zanella ha lanciato l’ennesimo messaggio alla ex moglie: “Non rovinare la vita di nostra figlia, non è nascondendola che si persegue il suo bene. Ogni madre dovrebbe essere un esempio di amore per i propri figli, dovrebbe fargli vivere la loro vita da bambini con gli amici, circondati dagli affetti”. Ha poi aggiunto: “Mia figlia non risulta iscritta in nessuna scuola e non ha nessun pediatra che la segue, sta vivendo come un fantasma, una madre che vuole bene alla propria bambina non le farebbe condurre una vita così”.