Prima è stata costretta a consumare droga, poi Sara Tommasi è stata obbligata a girare film hard. È a “Live Non è la D’Urso” che l’ex showgirl ha raccontato il sui incubo. Quei film porno girati sotto ricatto sono una “macchia” indelebile per lei. «Sono stata costretta a fare costantemente quello che volevano, è stato un sequestro». E in quel periodo aveva perso il contatto con la realtà. «Continuavo ad incontrare gente che mi diceva: “È Sara Tommasi, quella dei porno, portiamola a casa”. Io non riuscivo a dire no, non riuscivo nemmeno a parlare, la droga mi ha bruciato i neuroni. Facevo qualsiasi cosa mi chiedessero». Il primo film porno “La mia prima volta” è del 2012 ed è diretto da Guido Maria Ranieri. Il settembre successivo viene ricoverata e disse di non voler più girare film hard. Ma nel marzo 2013 è uscito “I soliti noti”, una collezione di scene tratte da film già diffusi in cui compare tra gli altri anche Sara Tommasi. Nel maggio dello stesso anno viene poi diffuso “Vip sesso e potere”, un altro film porno in cui compare con l’ex gieffino Nando Colelli. (agg. di Silvana Palazzo)



FILM PORNO DI SARA TOMMASI, IL SUO PERIODO BUIO

Una spiazzante Sara Tommasi, ieri ospite a Live Non è la d’Urso ha parlato lungamente del suo periodo buio, costretta a suo dire a girare film porno sotto minaccia e drogata fino quasi a stare male. A suo dire, sarebbe stata minacciata a girare film a luci rosse sotto l’effetto di stupefacenti. Sarebbe cioè stata costretta ad assumere un quantitativo così esagerato di cocaina che, “Anche durante il film, io stavo male, avevo il cuore a mille”. “Io pensavo di morire, pensavo fossero gli ultimi momenti della mia vita”, ha dichiarato, ripensando a quei momenti sconvolgenti. La Tommasi ha rivelato poi un retroscena legato proprio al set, sul quale è rimasta per circa dieci giorni, il tempo cioè di permettere a questi uomini di avere il materiale necessario. “Uno degli attori disse che sentiva che stavo per morire, sentiva che non batteva il cuore e non voleva più girare”, ha rivelato al cospetto di una Barbara d’Urso rimasta letteralmente senza parole. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FILM PORNO DI SARA TOMMASI, DICHIARAZIONI CHOC A LIVE NON È LA D’URSO

Sara Tommasi racconta la sua rinascita a “Live Non è la D’Urso”, ma partendo dal tunnel in cui era entrata. Un tunnel fatto di droga, alcol e film porno. «Da quando ho conosciuto queste persone sono stata costretta a girare questi film. È stato un sequestro». Lo ha fatto sotto effetto di droga: sostiene di essere stata costretta ad assumere cocaina, tanta cocaina. Sara Tommasi ha pensato anche che stava per morire mentre girava quelle pellicole a luci rosse. «Si vedeva che non stavo bene. Uno degli autori si rifiutò di girare con me perché sembravo morta. Io però non mi rendevo conto di nulla». Ora che si è ripresa sta cercando di ripulire la sua immagine, visto che il suo passato è a portata di mano su internet. «Adesso sto cercando di ripulire il web dalle mie immagini e dai video, altrimenti la gente continuerà ad avere un’idea sbagliata di me». In quel periodo è uscito il peggio di sé. Sara Tommasi è stata infatti coinvolta in situazioni che tuttora si vergogna nel ricordare. Dopo essere stata costretta a drogarsi, si è lasciata convincere a registrare video porno che ancora oggi circolano in Rete.



FILM PORNO DI SARA TOMMASI “MI DROGAVANO COSÌ TANTO CHE SEMBRAVO MORTA”

Il periodo buio della vita di Sara Tommasi, quello culminato con i film porno, è cominciato quando è stata costretta ad assumere droghe. «Mi hanno dato droga e mi hanno costretto a girare dei film hard. Dall’assunzione di droga ho avuto problemi psichici. Mi hanno costretta a drogarmi, mi hanno dato tantissima cocaina. Anche durante il film, io stavo male, avevo il cuore a mille». Per girare i film hard arrivavano a minacciarla. «Devi girare questi film o ti buttiamo l’acido muriatico addosso, ti meniamo, ti uccidiamo», le dicevano. «È durata una decina di giorni, il tempo che avessero il materiale. I fan erano allarmati perché si vedeva che non stavo bene», ha proseguito Sara Tommasi nel racconto a Live Non è la D’Urso. La vicenda è finita anche in tribunale. Il produttore di un film infatti è stato condannato per violenza sessuale di gruppo per induzione e in concorso nel processo con rito abbreviato. Ma anche altre persone sono coinvolte nella vicenda, motivo per il quale sono stati aperti altri procedimenti penali.