Che i film tratti dai libri dello scrittore inglese JRR Tolkien abbiano segnato questo primo ventennio del Terzo millennio è un dato di fatto, riportando anche in auge i libri da cui sono stati tratti. Tutti, forse con l’eccezione della trilogia tratta da L’Hobbit, hanno avuto un successo “mostruoso” in tutto il mondo. Stiamo parlando della serie Il signore degli anelli, ma anche dei libri postumi editati dal figlio dello scrittore. La famiglia di Tolkien ha recentemente approvato una nuova serie di Amazon del Signore degli anelli, ambientata 3441 anni prima degli eventi narrati dalla Compagnia dell’anello. Adesso esce in Inghilterra il primo biopic dedicato a Tolkien, ma è una delusione, si legge in una dettagliata recensione pubblicata dal quotidiano inglese The Independent. Il motivo? Viene totalmente censurato l’aspetto cristiano dei suoi libri, fondamentale, così come la profonda fede dello scrittore che, ai tempi in cui insegnava a Oxford ad esempio, scrive Philip Womack, si recava a messa tutte le mattine in bicicletta, figlio di una donna convertitasi al cattolicesimo che lo aveva segnato profondamente.



LA PROVVIDENZA DI DIO NEL SIGNORE DEGLI ANELLI

Tutto questo, si legge, non appare nel film. Ci sono anche episodi inventati o cambiati di sana pianta, dice ancora Womack, come la scena di quando rubò un bus per impressionare delle studentesse, ma nella realtà non c’era nessuna ragazza, o quando svegliò i suoi professori perché tornato completamente ubriaco, cosa che non avvenne mai. Ma soprattutto, “per Tolkien scrivere di fantasy era un atto sostanzialmente di fede cristiana, al quale diede il termine tecnico di sub-creazione”. A fargli venire la voglia di scrivere le sue saghe fu un poema anglo-sassone, un poema che si ritiene parli dell’avvento e dell’ascensione di Cristo. “Il mondo creato da Tolkien era un simulacro della vera creazione divina. La terra di Mezzo è il nostro mondo, molte migliaia di anni fa. La trama è basata su improvvise svolte di eventi che risolvono tutto per il bene, un modo di descrivere la Provvidenza di Dio” scrive ancora Womack che conclude dicendo che la sceneggiatura del film minimizza tutto questo aspetto fino al punto di censurarlo completamente.

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