Il piano della task force Colao è giunto ieri mattina sul tavolo di Palazzo Chigi dopo 8 settimane di lavoro e con un numero preciso di proposte – 120 in 35 pagine e con 6 punti cardinali – ora in mano al Premier Conte per far partire il “piano di rinascita Italia” nelle prossime settimane: intervenendo a Mattino 5 la professoressa di statistica Filomena Maggino, membro della task force e presidente della cabina di regia “Benessere Italia”, ha illustrato per sommi capi il piano “Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022” (qui pdf testo da Repubblica, ndr) sottolineandone gli spunti di partenza.
«Le task force servono a dare degli spunti, nessuna di queste è al Governo e non componiamo decreti: sono proposte che entrano in un dibattito. Benessere Italia, cabina di regia nata un anno fa, intende essere supporto a Palazzo Chigi per dare politiche di benessere per i cittadini». Per uno dei membri al femminile della task force Colao le linee fondamentali introdotte già un anno fa con la nascita della sua cabina di regia sono contenute tutte nel nuovo piano Colao sul rilancio Italia: «linee programmatiche della mia cabina di regia sono 5: rigenerazione equo sostenibile dei territori, mobilità territoriale, transizione energetica, qualità della vita e sviluppo umano, economia circolare».
PIANO COLAO LIBRO DEI SOGNI? LA REPLICA DELLA MAGGINO
Nel corso dell’intervista a Mattino 5 (qui video integrale, ndr) hanno poi chiesto a Filomena Maggino se non si rischia con questi “maxi piani programmatici” uno scollamento con la realtà dei fatti, o quanto meglio, un potenziale “libro dei sogni” poi però assai difficile da realizzare e con poche risorse: la professoressa non ci sta e prova a spiegare così il contributo che tale Comitato di esperti intende dare alla causa dell’emergenza Covid-19. «Piano Colao è un piano di “soli sogni”? Siamo momento di riflessione e proposta, sono temi complessi sui quali ora il Presidente del Consiglio dovrà prendere una decisione». I 3 obiettivi (digitalizzazione, rivoluzione verde, parità di genere e inclusione), conclude la Maggino, «hanno più di 100 proposte classificate a seconda dei tempi di attuazione: alcune devono essere messe a terra al più presto, altre hanno tempistiche più lunghe. Ora il Governo dovrà prendere decisioni a partire da queste riflessioni».
In una intervista due giorni fa su La Nazione era stata la stessa Maggino ad illustrare la potenziale occasione storica per far cambiare “registro” al sistema politico e gestionale di questo Paese: «Dobbiamo rimettere al centro la salute, non ci sono alternative. E dobbiamo ripartire da cinque valori. Sanità universale che consente di avere speranza di vita, istruzione pubblica prima di tutto per far conoscere e sapere poi per far trovare un lavoro, energia pulita per un mondo migliore, trasporti (le Fs hanno continuato a viaggiare anche durante il lockdown) e sicurezza come diritto».