L’edizione 2011 di AF – L’Artigiano in Fiera si è caricata di significati, a partire dal fatto che si è inserita in un momento di oggettiva e grave difficoltà per tutto il nostro Paese. E’ innegabile, infatti, che stiamo vivendo una crisi senza precedenti, almeno per le ultime generazioni. Una crisi che, però, va affrontata positivamente, per il fatto che ci provoca e ci pone delle domande. Siamo di fronte ad un’occasione di cambiamento e di crescita, capace di innescare in tutti noi la necessità di riconsiderare i valori più importanti della nostra esistenza. Come, ad esempio, la famiglia, tanto bistrattata negli ultimi tempi, si dimostra capace di compattarsi facendo dei sacrifici, allo stesso modo molti imprenditori, tra mille ostacoli, si impongono un esercizio supplementare di impegno e di creatività.
In virtù di queste considerazioni AF- L’Artigiano in Fiera è il miglior tentativo di dare lustro all’economia reale, quella si basa sull’uomo e sulla sua cultura ricca di tradizione e innovazione. Alla nostra manifestazione partecipano migliaia di artigiani, italiani ed esteri, con la speranza concreta di trarne benefici di fatturato che, in molti casi, diventano decisivi per il destino stesso delle aziende. L’artigianato, che ha il suo fulcro nell’uomo radicato in una storia, una tradizione e un popolo, esprime la cultura della manualità e di un lavoro di qualità, essenziale anche per i successi delle medie e grandi imprese. E’ espressione di una positività nei confronti della realtà che attraverso il lavoro cerca di plasmare la materia verso qualcosa di bello e di buono, così da poter rispondere ai bisogni dell’uomo. Una posizione del genere non può che suscitare l’interesse della gente, che si riconosce in questo sforzo e rimane semplicemente “stupita”dalla bellezza di ciò che è in mostra.
Un altro significato riguarda i giovani: abbiamo pensato a loro perché la situazione di oggi ha posto in forte evidenza la domanda di rilancio e di occupazione delle professionalità delle arti e dei mestieri, di cui gli artigiani sono gli autentici custodi. Questa professionalità è una sfida per i giovani: servono ragazzi non piegati al mito della facile ricchezza e della carriera, ma, al contrario, applicati con umiltà, pazienza e sacrificio nell’apprendimento di un mestiere. L’imprenditoria italiana ha bisogno delle loro idee e della loro capacità di reinventarsi.
Allo stesso tempo gli adulti devono esercitarsi in un sforzo supplementare: quel rischio educativo nei confronti dei giovani, che è comunicazione di un mestiere, ma soprattutto comunicazione di sé stessi e della propria esperienza.
AF – L’Artigiano in Fiera è un evento che testimonia un modo di fare economia da cui tutti dovrebbero ripartire. La gente arriva perché ha voglia di lasciarsi stupire e rincuorare. In molti credono di dare un contributo di positività facendo dimenticare, noi preferiamo che il popolo si lasci stupire dalla positività di uomini e donne in grado di appassionare per un lavoro vissuto con passione e gratuità. Tutto questo rende unica l’esperienza all’interno del nostro villaggio globale. E’ una provocazione per tutti, per ripartire.