Il trend positivo delle attività di artigianato artistico in Lombardia, che per il 2011 la Camera di Commercio di Milano ha recentemente stimato in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, è un dato che conferma quanto registrato durante l’ultima edizione di AF – L’Artigiano in Fiera. Abbiamo incontrato tantissimi giovani espositori dell’area Design, alcuni già premiati a livello internazionale per i loro prodotti. Altrettanti ne abbiamo incontrati nell’area Moda: stilisti e stiliste che hanno scommesso su sé stessi per dare linfa a un comparto, quello della sartoria, cresciuto del 10,2% nell’ultimo anno. E un’altra rappresentanza di giovani artigiani si è presentata nel salone Abitare la Casa, dove per la prima volta abbiamo voluto proporre la concezione moderna di realizzazione di un ambiente su misura.

Sono rimasto colpito da tutti questi ragazzi che, a partire dalla loro formazione culturale e dalla loro capacità di sguardo creativo, sono in grado di mettere insieme genialità, bellezza, innovazione e competenza. Attraverso la loro testimonianza, in un contesto asfittico come quello attuale, è possibile intravedere una concreta speranza per il futuro. Loro hanno scelto di non aspettare e, quindi, di rischiare, anche rendendosi disponibili a mettersi insieme nel progettare e nel confrontarsi con il mercato internazionale. La risposta che hanno ricevuto dal pubblico di Artigiano in Fiera è stata eccellente, sia dal punto di vista degli apprezzamenti, sia sotto il profilo degli acquisti. Insomma, l’esame del mercato ha confermato la bontà di questo percorso.

E’ un effetto quasi naturale se pensiamo alla capacità imprenditoriale di questi giovani che lavorano dentro una cultura che esprime creatività e innovazione. Da qui emerge l’idea che il futuro imprenditoriale e occupazionale non può soggiacere a logiche di un’economia distorta (vedi il prototipo del manager a lungo inseguito), ma deve mettere al centro la persona con la sua capacità di conoscenza e di apprendimento.

L’artigianato, per continuare nel tempo, non può che essere ripensato e rigenerato dai giovani che partono da una tradizione per trasformarla in innovazione. Il futuro dell’artigiano sta proprio qui: prendere un passato e farlo diventare proposta per il presente.

L’uomo che intraprende un cammino, che rischia, che non ripiega su sé stesso, si dimostra consapevole della sua forza, data dalla capacità di misurarsi col mondo. Il lavoro parte da un atto gratuito, quasi poetico, quello secondo cui si agisce per generare qualcosa di bello, di buono e di utile per sé e per tutti. Questa è l’essenza della gratuità, che, come ci ricorda sempre il nostro Arcivescovo Angelo Scola, sta alla radice della novità dell’economia e, unita alla nostra straordinaria creatività, permetterà al sistema italiano di risollevarsi. E’ una visione che prescinde dal tornaconto personale, che va riscoperta e valorizzata per poter dare una speranza concreta al nostro Paese.