La Coppa Italia è sempre stato considerato un trofeo di consolazione per le squadre che hanno deluso in campionato e probabilmente è ancora così, mai come quest’anno le squadre si sono impegnate a fondo, visto anche il dominio dell’Inter in campionato. Da trofeo di consolazione è divenuto trofeo vero e proprio dove, dalle semifinali in poi, le contendenti hanno dato tutte sé stesse. Le semifinali sono state costituite da quattro squadre: la Lazio, che ha cambiato allenatore sostituendo Tudor a Sarri, e la Juventus, in preda al dilemma Allegri sì o Allegri no. All’andata la Juventus si impose due a zero, punteggio che garantisce un buon margine di vantaggio per la qualificazione, ma a Roma il risultato era due a zero per la Lazio, che aveva recuperato lo svantaggio e si proponeva come favorita per passare il turno o, quanto meno, per arrivare ai tempi supplementari ed eventualmente ai rigori, giocando a Roma, vantaggio non da poco.



Un gol di Milik della Juventus, a poco dalla fine, permetteva ai bianconeri di recuperare ciò che era risultato compromesso e di passare in vantaggio con il punteggio aggregato di tre a due. Il forcing finale della Lazio non dava frutti, nonostante schierasse tutte le sue punte di diamante da Felipe Anderson a Luis Alberto a Immobile e Zaccagni; così la Juventus conservava il gol di Milik che le consentiva di passare il turno e arrivare in finale con i suoi migliori giocatori, da Szczesny a Danilo, alla coppia di attacco. La seconda partita delle semifinali di Coppa Italia è stata Fiorentina – Atalanta, vinta all’andata dai viola per uno a zero ma poi vinta al ritorno per quattro a uno in casa della Dea, che quest’anno, allenata come sempre da Gasperini, ha giustiziato pure il Liverpool per tre a zero fuori casa, ponendosi come favorita per l’Europa League dove troverà in semifinale la Roma, che con la cura di De Rossi sembra rivitalizzata, pur avendo perso due a zero dal Bologna che è la rivelazione dell’anno in campionato.



L’Atalanta ha trasformato in campioni giocatori mandati lì per rivitalizzarsi, tipo De Ketelaere, che riscatterà dal Milan, ove lo scorso anno aveva deluso, riscatto a 22 mln di euro, e Pasalic, fino a Scamacca, Lookman e Koopmeiners proveniente dall’AZ Alkmaar. In campionato soffre leggermente e si trova nel gruppo a ridosso delle prime, a dover lottare per riuscire a qualificarsi per la Champions principalmente, ma in Europa, con il tre a zero a casa del Liverpool, dimostra di essere una squadra capace di tutto. La vittoria sulla Juventus in finale di Coppa Italia a Roma le garantirebbe la partecipazione alla Europa League direttamente. Credo che il gioco difensivista della Juventus permetterà all’Atalanta di mettere in mostra il proprio gioco e di fare lei la partita, con la Juve non ancora certa della partecipazione alla Champions che cercherà un trofeo per salvare la stagione.



(Carlo Cattaneo)