Nuovo endorsement da parte dell’autorevole quotidiano, Financial Times, nei confronti di Mario Draghi. Secondo il giornale finanziario l’Italia l’avvento dell’ex numero uno della Banca Centrale Europea, in quel di Roma, nelle vesti di presidente del consiglio, ha permesso al nostro Paese di divenire un vero e proprio modello europeo: “A meno di tre mesi dall’inizio del governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi – si legge su un articolo dedicato all’Italia – non solo la voce di Roma viene ascoltata forte e chiara a Parigi e Berlino, ma sta sempre più fissando l’agenda mentre l’Ue tenta di uscire dalla pandemia Covid-19”.



Secondo il quotidiano d’oltre Manica la nostra nazione è passata nel giro di circa 90 giorni da una nazione “delinquente” a “modello europeo”, grazie anche agli stretti legami che l’ex presidente della BCE ha con la Merkel e Macron, che di fatto “ridisegnano le relazioni dell’Ue”. Secondo il Financial Times c’è comunque il rischio “che le aspettative su ciò che Draghi possa realisticamente realizzare siano già diventate troppo alte”, ma questa primo impatto del premier con il governo italiano è senza dubbio positivo.



FINANCIAL TIMES, ELOGI A DRAGHI: I GIUDIZI POSITIVI SULLA POLITICA ESTERA E SUL SOFAGATE

Risposta positiva anche da parte dei mercati, “spesso preoccupati per l’entità del debito pubblico italiano, per ora restano indifferenti, segno di fiducia nel nuovo premier”, tra l’altro a pochi giorni dall’ufficialità del Recovery Plan. Giudicata in maniera positiva anche la politica estera del nuovo Premier, a cominciare dalla decisione di bloccare le esportazioni di vaccini “una mossa rischiosa” che però è stata poi “rapidamente sostenuta da Parigi” e “ha fornito copertura politica alla presidente della commissione Ursula Von der Leyen”. Il Financial Times non dimentica anche la recente presa di posizione di Draghi nei confronti del presidente turco Erdogan e il tristemente noto “sofagate”, con la numero uno della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, lasciata inspiegabilmente sul divano e non fatta accomodare su una sedia: “mentre altri leader europei sono rimasti in gran parte in silenzio, Draghi ha criticato duramente Erdogan, suscitando rabbia in Turchia ma distogliendo l’attenzione dall’incidente diplomatico dell’Ue”.

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