Investimenti sostenibili, investimenti ESG o finanza sostenibile: sono tutte espressioni che descrivono la stessa realtà finanziaria, che sta guadagnando sempre più terreno tra gli investitori. La sostenibilità però, laddove non voglia essere perseguita, tende a scontrarsi con attivisti disposti a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. Non sono mancati infatti casi di boicottaggio verso quelle aziende non ESG. Il Die Presse riporta ad esempio la vicenda del rivenditore Target, le cui azioni hanno subito una batosta perché l’azienda ha inizialmente venduto costumi da bagno per transessuali, per poi toglierne alcuni dall’assortimento dopo che gli attivisti ne hanno chiesto il boicottaggio. E stessa sorte anche per il produttore di birra Budweiser, il quale ha dovuto a sua volta ritirarsi dal mercato a seguito sempre di un’azione di boicottaggio.
Il numero di aziende quotate e sostenibili sta aumentando sempre più. Ma si sta insinuando sul fronte opposto anche una nicchia di società non vogliono avere niente a che fare con la sostenibilità, pur consapevoli delle conseguenze a cui potrebbero andare incontro. 27 di questi sono fondi statunitensi attualmente in vendita per un volume di 2,5 miliardi di dollari.
‘GOD BLESS AMERICA’ ETF: L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ
God Bless America ETF si pubblicizzano con lo slogan “Smettete di investire in aziende di lusso”, che si vanta di concentrarsi esclusivamente sulla massimizzazione degli utili. Con successo il fondo, che è stato fondato nel 2022, può vantare un profitto annuale di oltre il 30%. All’altro capo all’estremità della scala del successo troviamo l'”America First ETF” – ticker MAGA – che investe in aziende che sostengono i repubblicani, come la società di logistica Old Dominion Freight o il venditore di pizza Domino’s.
Alla luce di ciò sarà difficile per gli investitori tedeschi ricercare prodotti simili. L’“Hard Value Fund”, ad esempio, emesso dalla Walter Ludwig Securities Trading Bank di Francoforte non vuole essere “vincolato da una strategia ESG” e fa affidamento sull’energia nucleare, sugli armamenti e sul petrolio. Il problema però risiede sempre negli attivisti, che trascinano sempre più aziende non ESG in tribunale.