Aumenta l’incertezza economica dovuta all’intensificazione delle misure restrittive contro il contagio, ma anche la probabilità che da aprile 2021 inizi la vaccinazione di massa con le conseguenze di una ripresa a razzo del mercato. Ursula von der Leyen, infatti, ha voluto dichiarare che da aprile saranno disponibili dai 20 ai 50 milioni di dosi al mese. Credibile?



Tre vaccini sono in fase di valutazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) che dovrà certificarli. Al momento è probabile che lo faccia entro gennaio e che a febbraio inizi la produzione di massa per la somministrazione a 400 milioni di europei.

Guardando avanti, due domande. Prima: può la crescente precisazione dei tempi del vaccino influenzare ora le decisioni private di investimento? Le aziende stanno trattenendo molta liquidità in cassa congelando gli investimenti per incertezza sul futuro. Lo stesso accade nel risparmio. Se il mercato fosse più convinto della ripresa in primavera, comincerebbe ora, per lo meno le aziende, gli investimenti: questi sono il fattore principale della ripresa, non certo le sovvenzioni statali.



Cosa manca per convincerlo? Certamente la visibilità di una mobilitazione organizzativa delle istituzioni per essere pronte a somministrare il vaccino. L’Ema ha fatto filtrare che le nazioni sono in ritardo per tale organizzazione. Ciò indica che i Governi, travolti dalla seconda ondata, stanno inseguendo la crisi invece di anticiparla. A questi più voci dovrebbero dire che, invece, la crisi nel presente si combatte creando una soluzione futura, segnalando che nel caso è già calendarizzabile.

La seconda domanda riguarda i tempi di vaccinazione sufficiente per non pregiudicare la stagione estiva 2021, considerando che turismo e ristorazione, nonché settori collegati, valgono circa il 20-25% del Pil italiano, milioni di posti di lavoro: molti non reggerebbero un’altra primavera-estate con restrizioni. La risposta è: accelerazione affinché in tutta Europa entro maggio vi sia una massa sufficiente di immunizzati che permetta loro libere mobilità e interazioni.



www.carlopelanda.com

Leggi anche

VACCINI COVID/ Dalla Corte alle Corti: la neutralità che manca e le partite aperteINCHIESTA COVID/ E piano pandemico: come evitare l’errore di Speranza & co.INCHIESTA COVID BERGAMO/ Quella strana "giustizia" che ha bisogno degli untori