Per Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle il riaccendersi del caso autostrade rappresenta un nuovo punto critico dopo quello relativo al ricorso al Mes su cui andrà presa una decisione in tempi brevi. Una decisione su cui potrebbe non esserci un’unità di intenti con gli alleati di governo, che non paiono propensi a una revoca della concessione ad Aspi e che premono per accedere alle risorse del fondo salva-Stati. Inoltre, come ha ricordato il Segretario del Pd, Nicola Zingaretti, presto potrebbe anche riaffiorare il nodo dell’Ilva di Taranto per il quale non è ancora stata trovata una soluzione. E su cui, ricorda Francesco Forte, ex ministro delle Finanze e per il Coordinamento delle politiche comunitarie, «il Pd non ha una linea chiarissima. I dem, tra l’altro, non sono nemmeno molto soddisfatti di come la Azzolina sta gestendo la ripartenza della scuola. Insomma, che ci siano dei problemi nella maggioranza lo si è visto anche con il decreto semplificazioni. Resta da capire cosa sceglieranno di fare i 5 Stelle, perché una parte di loro, forse per opportunismo, ritiene sia più importante restare al Governo e fare delle rinunce di principio piuttosto che determinare una crisi. Penso che la maggioranza andrà veramente in difficoltà di fronte a due grossi problemi».



Quali?

Il primo è che se vengono portate avanti misure assistenzialistiche tipo il reddito di cittadinanza in aggiunta a quelle adottate dal decreto cura Italia in poi, si creerà una tale spesa di assistenzialismo impossibile da reggere per la struttura burocratica, ma soprattutto finanziaria. Inoltre, il Btp Futura, che dovrebbe portare nelle casse pubbliche risorse importanti, potrebbe non avere un grande successo.



Finora il Governo, tra rinvii di decisioni e compromessi, è riuscito a restare in sella. Riuscirà a farlo anche durante tutta l’estate?

Quello del Btp Futura potrebbe rappresentare un segnale rosso d’allarme, ma il vero problema è che le casse sono vuote. Di fatto quest’ultima emissione speciale, destinata al solo retail, serve a coprire i buchi del passato, non a reperire risorse per il futuro. I soldi del Btp Futura andranno, per esempio, a finanziare le erogazioni dell’Inps che ancora avvengono a singhiozzo proprio per scarsità di risorse. L’estate non sarà quindi facile per il Governo, anche perché ci saranno più spese e meno entrate rispetto a solo un anno fa.



Proprio per questo motivo c’è l’intenzione di varare un nuovo scostamento del deficit nel mese di luglio, si dice per 20 miliardi di euro.

Non so quanto questi continui sforamenti possano essere tollerati dall’Europa e dai mercati. Certo, l’attesa del Recovery fund può giustificare una certa elasticità dei mercati e il Patto di stabilità è sospeso, ma il debito pubblico non può continuare a crescere senza che ci siano conseguenze. Qualcuno potrebbe anche dire che prima di fare nuovo deficit, se c’è un’emergenza, l’Italia deve ricorrere a fondi per l’emergenza come il Mes. Altrimenti l’alternativa con cui l’Italia si può salvare è un condono.

Ne è convinto?

Guardi, in questo modo un certo numero di persone che ha soldi all’estero potrebbe rimpatriarli e si potrebbero anche risolvere alcune pendenze fiscali complicate. Inoltre, è assai probabile che il gettito fiscale non crescerà nei prossimi mesi. Ci sarà anche chi farà dichiarazioni dei redditi in diminuzione nonostante in questo periodo, lo dico per conoscenza diretta, stia applicando prezzi doppi rispetto all’anno scorso e non registri carenza di clienti. C’è il rischio quindi che ci sia maggiore evasione fiscale, perché la pandemia rende difficile l’accertamento. Per questo dico che solo un condono potrebbe salvare l’estate del Governo.

Intanto, considerando le sue dichiarazioni sul ricorso al Mes dell’Italia e sull’entità del Recovery fund, sembra che la Merkel stia mettendo in difficoltà Conte: la Cancelliera tedesca vuol “scaricare” il Premier italiano?

La Merkel ha due problemi. Il primo è che in Germania è più debole del passato e deve quindi badare all’opinione pubblica interna. Il secondo è che si trova ad affrontare una specie di rivolta di quelli che erano i suoi Paesi gregari, come Olanda e Danimarca. Oggi non sarebbe per esempio pensabile, come fino a poco tempo fa, che un olandese messo alla guida di un’istituzione europea rappresenti di fatto la posizione tedesca. La Cancelliera però ha bisogno di non far saltare l’Italia, sia perché l’industria tedesca ha necessità dei suoi fornitori del nord Italia, sia perché altrimenti salterebbe l’euro. Siamo un Paese too big to fail.

Dunque questo atteggiamento della Merkel prescinde da Conte?

Certo. Tra l’altro se avessimo un Governo minimamente credibile, l’Italia potrebbe avere più voce in capitolo in Europa, insieme a una Germania indebolita. Dato che anche la Francia è in difficoltà, l’Italia diventerebbe essenziale per Berlino.

(Lorenzo Torrisi)