E così ci siamo arrivati. Il Mes è stato approvato, nella sua nuova versione. A detta di tutti, anche degli ex-detrattori come quelli del M5S, una versione peggiorata del precedente Mes, ma è stato approvato lo stesso. Ora il più è fatto, con la crisi economica in corso sarà un gioco da ragazzi mettere in crisi il nostro debito e quindi, con la minaccia di non poter pagare le pensioni, richiedere il Mes. E saranno gli altri a decidere quando noi avremo bisogno del Mes.
La firma arriva in un momento storico molto delicato per i mercati finanziari. Non solo per le fibrillazioni politiche note (mi riferisco in particolare alle elezioni americane). Il vero problema è l’andamento dei mercati finanziari, in continuo rialzo, sempre più scollegati dalla realtà economica. Ma non può durare a lungo.
Il dato significativo è quello dello Smart Money Index (SMI), un indice che misura il grado di investimento dei grandi fondi, quelli che fanno sempre profitti, rispetto alla valorizzazione di un indice, per esempio l’americano S&P500.
Come si vede dal grafico, tutte le volte che storicamente c’è stata una inversione dello SMI (linea blu), poi la borsa è calata di parecchio. E ora ci troviamo in presenza di uno straordinario deflusso di fondo dai mercati finanziari, come se i grandi investitori stessero fuggendo dal mercato. Cosa si prepara?
Probabilmente si prepara il Great Reset preannunciato a Davos e alla cui realizzazione il World Economic Forum ha dedicato un sito. Un Great Reset che in buona sostanza prevede la completa presa di potere della finanza sui governi e sui popoli. Ma lo faranno senza nemmeno lottare, poiché hanno già in mano tutte le leve più importanti del potere.
Nel frattempo, la scorsa settimana, i mercati finanziari hanno dato i primi segnali di grande nervosismo: hanno oscillato per qualche giorno e poi mercoledì 9 dicembre c’è stata una prima brutale caduta, seguita da due giorni particolarmente nervosi. A quanto pare i grandi investitori stanno cercando di cogliere ogni occasione per prepararsi a sostanziosi ribassi. Del resto, la situazione dell’economia reale è quella che è, ormai nota a tutti, completamente paralizzata. E il male peggiore è quello politico, poiché non fa in tempo a decidere qualcosa anche per il breve periodo che subito ci ripensa, lasciando tutti con un’ansia e un’incertezza devastanti, da un punto di vista sociale e pure economico.
L’esempio è quello delle decisioni prese per il periodo natalizio: si blocca tutto agli inizi di novembre per poter essere più liberi a Natale, poi no perché a Natale a quanto pare diventiamo tutti più incoscienti e pericolosi e quindi si blocca tutto fino al 6 gennaio; poi ulteriore ripensamento e siccome la Germania si prepara a un duro lockdown mai sperimentato prima, anche noi non possiamo essere da meno e quindi ci si prepara a una vera e propria carcerazione in casa. Tutta questa confusione serve solo a renderci fragili, confusi, inerti, in altre parole schiavi. Ma non hanno tenuto conto di un semplice fatto. La libertà dipende dalla conoscenza della verità, non dalla verità. Voglio dire che uno può negare che il sole è giallo, ma non può negare di essere abbracciato, anche se sta tirando una coltellata a chi lo abbraccia.
Voglio dire soprattutto che la libertà, come testimoniato pure da un caro amico che in carcere c’è stato davvero, è prima di tutto una condizione spirituale, prima ancora di una possibilità o capacità di fare una cosa. E una condizione spirituale, che si trova perché il cuore vi aderisce, non si toglie, qualsiasi cosa faccia l’altro.
In fondo, se c’è un grande valore che si è affermato nella modernità, questo è che alla verità (anche politica, anche economica, anche sociale del benessere per tutti) dobbiamo cercare di arrivare tutti insieme, anche rallentando quando serve per aspettare gli altri, per non lasciare nessuno indietro. Questo modo di “gestire” la collettività in politica si chiama Democrazia, proprio quella democrazia che le istituzioni hanno calpestato nel momento in cui hanno calpestata la volontà popolare che in appositi referendum si era espressa contro questa Unione europea, questo modo affrettato di fare le cose perché evidentemente qualcuno doveva fare i propri interessi.
Ora questo interessi sono diventati di fatto l’unico collante di questa altrimenti incomprensibile Unione europea. Perché ora c’è questa corsa ai vaccini? Perché vi sono degli interessi (miliardari). Perché è stata cancellata l’idrossiclorochina? Perché con quella sostanza non ci guadagna nessuno e perché una cura potrebbe mettere a rischio interessi miliardari. L’economia e gli interessi del popolo? Possono andare al disastro; anzi, è meglio se vanno al disastro così i poteri non trovano opposizione e faranno meglio i loro affari.
Intanto il Bitcoin sfonda i 23.000 dollari. Come sempre, il diavolo fa le pentole e non i coperchi.