Il maggiore o minore impatto economico del virus dipende da quanto e in quanto tempo il sistema apprende come gestire la convivenza con esso. L’orizzonte temporale della convivenza è ancora indeterminabile, ma dalle fonti mediche si può sintetizzare una prima stima che lo porta a metà o fine 2021. Ci sono anche ipotesi migliorative e peggiorative. Ma ciò che importa per l’analisi economica è che in 12-18 mesi ci potrebbero essere danni strutturali che eccedono la capacità di riassorbirli nel medio termine, innescando tendenze depressive.
In tal senso misurare l’apprendimento/adattamento dei sistemi sociali, e i suoi tempi, è un punto chiave. In circa due/tre mesi la scienza medica ha elaborato nuove terapie e i Governi hanno esteso la capacità di somministrarle. Nelle nazioni dove l’apprendimento è misurabile si può osservare che la gran massa della popolazione ha capito il pericolo e tiene comportamenti precauzionali. Vista l’elevata contagiosità, preoccupa che una pur esigua minoranza non li segua. Inoltre, bisogna scontare un certo numero di contagi incidentali e un rilassamento delle precauzioni dopo un certo periodo. Ma la probabilità che questi casi possano essere gestiti da organizzazioni preparate al contenimento sta crescendo in America ed Europa e sarà massima a luglio o agosto.
Ciò implica che tra ed entro queste due aree i flussi nazionali e internazionali di persone e merci potranno accelerare la ripresa più di quanto ora si pensi. Se i Governi lo facessero in autunno, allora la ripresa 2021 nell’area citata, e particolarmente in Italia, sarebbe più forte e ridurrebbe il rischio di depressione mentre ora questo è significativo: si stima, semplificando, che il rimbalzo 2021 copra solo la metà della perdita (di Pil) 2020.
In sintesi, c’è una speranza di evitare il peggio. Ovviamente bisogna prendere un rischio, e, per esempio, i presidenti delle Regioni produttive in Italia lo stanno facendo. Ma è la popolazione che deve confermare un apprendimento tale da rendere tale presa di rischio produttiva e capace di evitare danni economici irreparabili.