Sono giorni fondamentali per le principali borse internazionali: dai loro massimi registrati a febbraio hanno subìto un veloce ripiegamento di oltre venti punti percentuali. L’aver violato questa fatidica soglia comporta – di fatto – l’accademica inversione di tendenza dal precedente trend toro (rialzista) all’attuale, e potenziale, trend orso (ribassista). Occorrono conferme a tale ipotesi anche se nell’aria, ovvero nei prezzi, la forza dei compratori pare non sufficiente a contrastare la pressione ribassista dei venditori. E allora nasce spontaneo il quesito: quando è che basta? Quando gli operatori vorranno terminare la loro corsa al profitto attraverso la speculazione ribassista?
A tale quesiti possiamo dare risposta attraverso la cinica considerazione di Gordon Gekko tratta dal già menzionato film Wall Street (1987) di Oliver Stone: «Allora dimmi Gordon: per te quando finirà, eh? Ma quanti yacht potrai tirarti dietro? Quando è che basta?». Ed ecco la conclusione: «Non è questione di bastare, ragazzo. Il denaro c’è ma non si vede. Qualcuno vince, qualcuno perde. …» e così via, Gordon, continuava il suo monologo sul denaro ovvero “il cosa” che «semplicemente si trasferisce: da un’intuizione ad un’altra. Magicamente». E se tale assunto può essere ritenuto plausibile (anche se per alcuni non condivisibile), proprio in queste giornate, anzi, grazie a queste giornate, c’è qualcuno che la propria intuizione l’ha concretizzata trasformandola in realtà: una profittevole realtà come già accaduto in passato. Parliamo di Ray Dalio.
Lo scorso dicembre, riportavamo il testo integrale di un suo messaggio trasmesso mediante LinkedIn, quale replica alla notizia divulgata dal Wall Street Journal con specifico riferimento a un’operazione ribassista (acquisto di opzioni put con scadenza marzo 2020) assunta – nel corso di alcune settimane – dalla Bridgewater Associates LP. Lo stesso Dalio, commentava come tale posizionamento non avesse alcun intento “net bet”, bensì rientrasse in una strategia di copertura.
Oggi, a posteriori, possiamo riscontrare come tale operatività abbia sicuramente tratto profitto (un ampio profitto) dal crollo registrato nel corso di queste ultime settimane. Ovviamente non siamo in possesso né dei dati del prezzo medio di acquisto in dote all’asset manager, né dell’eventuale prezzo di vendita (qualora fosse avvenuta). Nonostante la mancanza di questi importanti elementi – sempre nel nostro intervento – ipotizzavamo due possibili prezzi di riferimento come soglie medie riconducibili ai due sottostanti oggetto di annunciato short: 3.620,10 punti per l’indice Euro Stoxx 50 e 3.036,14 punti per il mercato azionario Usa rappresentato da S&P 500.
Ci teniamo a sottolinearlo: stiamo parlando di un’ipotetica situazione che, nonostante la sua reale impostazione, potrebbe aver tratto beneficio da questo attuale momento negativo. Dal punto di vista operativo potremo desumere che, raffrontando i recenti minimi registrati sui mercati azionari con le nostre precedenti stime, le perdite pari al -19,98% (rif. indice Euro Stoxx 50) e al -9,95% (rif. indice S&P 500) muterebbero – non “magicamente” ma finanziariamente – in plusvalenze di medesima entità ovvero: +19,98% e 9,95%. Lo ribadiamo: si tratta di un mero esercizio, una simulazione ex post, di un presunto e ipotetico trade. La verità, qualora ci fosse, trapelerà nei prossimi giorni e, immaginiamo, anche la parziale o totale smentita dagli stessi interessati.
Nell’attesa, e quindi nel dubbio, riportiamo una considerazione dello stesso Ray Dalio estratta dal suo testo “I principi del successo” in tema di “Principi di vita“: «Sapere quando non scommettere è altrettanto importante che sapere quali scommesse vale probabilmente la pena di fare. Potete aumentare significativamente la percentuale di scommesse vinte se accettate solo le scommesse su cui siete più fiduciosi». A tale assunto, pur non corrispondendo un “net bet”, cela l’ennesima verità: Ray Dalio, ancora una volta, potrebbe aver vinto.