Si parla sempre più in questi giorni di capitalismo sostenibile o capitalismo ESG per fotografare l’evoluzione e la direzione del sistema economico internazionale.
Anche l’Unione europea si è mossa di recente nella direzione di obbligare gli operatori finanziari ad informare gli investitori, oltre che dei rischi finanziari, anche di quelli pertinenti la sostenibilità, per promuovere gli aspetti ambientali e sociali dell’economia.
Il 2 febbraio scorso le autorità di vigilanza europea (Eba, Eiopa e Esma) hanno emanato la versione finale delle norme tecniche di Regolamentazione (Rts) richieste dal Regolamento Ue 2019/2088 (Sustainable finance disclosure regilation o Sfdr).
Dal 10 marzo sono ufficialmente entrati in vigore i nuovi obblighi previsti relativi all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sfdr) per migliorare la trasparenza delle informazioni destinate agli investitori sui rischi di sostenibilità, gli obiettivi di investimento sostenibile e incentivare l’integrazione dei criteri ambientali e sociali nelle scelte di investimento.
Fondi pensioni, assicurazioni e asset manager devono perciò adeguarsi a queste nuove disposizioni servendosi di nuovi servizi predisposti da società leader nella certificazione di prodotti sostenibili.
Una realtà attiva da anni nel campo dell’Advisoring e dell’Account Aggregation è Nummus.Info, società trentina partecipata tra gli altri dalla Conferenza Episcopale Italiana, che si rivolge prevalentemente ad investitori istituzionali a cui offre servizi di consulenza per il monitoraggio di grandi patrimoni.
Nummus.Info ha una forte esperienza nel campo della sostenibilità e dell’etica, dal 2016 ha sviluppato per i suoi clienti un’architettura robusta e flessibile in grado di rispondere alle esigenze più complesse.
Grazie alla competenza e alla leadership di mercato del suo partner MSCI, Nummus.Info è in grado di supportare il cliente nei vari aspetti richiesti dal Regolamento Ue 2088, sia nella fase preliminare di analisi e valutazione dei prodotti, sia nella fase di verifica e monitoraggio successiva.
Il supporto che Nummus.Info offre, prende in considerazione sia gli elementi prettamente operativi (verifica che la policy di sostenibilità sia rispettata negli investimenti effettuati, verifica della corretta classificazione degli strumenti, calcolo degli Rrs, ecc.) che gli aspetti legati alla compliance (disclosure degli aspetti ESG nei regolamenti dei prodotti d’investimento, verifica e implementazione delle corrette procedure riguardanti la policy di sostenibilità e la classificazione e monitoraggio dei prodotti).
In particolare, per rispondere a quanto richiesto dal Regolamento Ue n. 2088, Nummus.Info sviluppa analisi quantitative dei portafogli con la verifica dei fattori di sostenibilità inclusi, fa una valutazione di portafoglio rispetto al rating/scoring ESG e ai rispettivi pilatri E (Environmental), S (Social) e G (Governance).
La società traduce la policy in essere in fattori quali-quantitativi al fine di effettuare un controllo periodico ex post (ad esempio: rispetto delle esclusioni) sulla sua corretta attuazione sia del fondo che dei singoli gestori; si occupa poi del calcolo Rts (Regulatory Technical Standards) richiesti da gennaio 2022, supportando all’utilizzo della tassonomia Ue e alla definizione e redazione di una policy di sostenibilità che sia facilmente riconducibile a fattori di sostenibilità adeguati alla misurazione e al monitoraggio secondo la ricerca ad oggi disponibile.
Grazie a un costante impegno e alla sensibilità dei suoi soci sul tema della sostenibilità, Nummus.Info ha sviluppato l’esperienza fondamentale e le adeguate competenze per offrire il supporto necessario agli operatori finanziari, offrendo un controllo di compliance rispetto agli adempimenti richiesti dal Regolamento Ue n. 2088 mediante supporto alla creazione e verifica delle procedure.