La fine del mondo nel 2050? Lo scenario apocalittico è emerso da un nuovo report che ha indagato sulle conseguenze del cambiamento climatico. L’analisi è stata pubblicata da un centro di ricerca e innovazione di Melbourne, Breakthrough National Centre for Climate Restoration, e poi sottoscritta da un ex capo della Difesa australiana e comandante della marina reale, Chris Barrie. Secondo questo report, nei prossimi decenni il cambiamento climatico porterà al collasso della civiltà umana. Questo vuol dire che il “climate change” rappresenta «una minaccia su breve-medio termine all’esistenza della civiltà umana». Lo scenario catastrofico è plausibile e se non faremo nulla potrebbe arrivare nel giro di trent’anni. Dallo studio è emerso che la crisi climatica comporta «conseguenze estremamente serie» a livello di sicurezza, ma sono impossibili da quantificare, perché «escono dal tracciato dell’esperienza umana degli ultimi mille anni». Il cosiddetto “punto di non ritorno” dovrebbe essere raggiunto entro metà secolo. La Terra sarà in gran parte inabitabile, con conseguente crollo delle nazioni e dell’ordine internazionale.



“FINE DEL MONDO NEL 2050”, L’ALLARME DEGLI SCIENZIATI

Serve una mobilitazione simile a quella della Seconda Guerra Mondiale per evitare la fine del mondo nel 2050. Bisogna inoltre costruire rapidamente un sistema industriale a zero emissioni per poter ripristinare un clima sicuro. Con il surriscaldamento globale si velocizzerà il processo di collasso degli ecosistemi fondamentali, «compresi i sistemi di barriera corallina, la foresta amazzonica e l’Artico». Effetti devastanti, per i quali un miliardo di persone si ritroverebbe a migrare mentre due miliardi vivrebbero in condizioni di scarsità idrica. La produzione di cibo si ridurrebbe a livello mondiale e la coesione tra stati crollerebbe. Secondo l’ammiraglio Chris Barrie, riporta Vice, questo report mostra «la verità nuda e cruda sulla situazione disperata in cui gli esseri umani e il nostro pianeta si trovano, dipingendo un quadro inquietante della possibilità concreta che la vita umana sulla Terra possa essere a un passo dall’estinzione, nel modo peggiore possibile». Nel 2050 dunque il mondo potrebbe essere al collasso e nel caos, ma c’è ancora una piccola finestra di opportunità per cambiare le cose.

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