Ucraina, la fine della guerra con la Russia potrebbe portare ad un disastro economico, fino ad arrivare ad una vera e propria bancarotta con serie ripercussioni anche a livello internazionale. L’analisi di Alessandro Orsini su Il Fatto Quotidiano, evidenzia il rischio principale della di uno stop al conflitto, che lascerebbe Kiev indebolita e senza più le risorse più importanti, tra cui gli sbocchi sul mare e le disponibilità energetiche necessarie visti i danneggiamenti alle centrali elettriche e nucleari. Problemi che in questo momento sono arginati dai continui finanziamenti che arrivano da Usa e Ue, ma che nel periodo post guerra finiranno.



Nel frattempo si assiste al rafforzamento della posizione della Russia, che si sta dotando di nuove armi e di maggiori risorse umane per aumentare la capacità offensiva dell’esercito. Quindi, come osserva il sociologo: “L’economia della Russia è attualmente in crescita mentre l’Ucraina è sull’orlo del fallimento”, una situazione che Zelensky sta cercando di evitare mantenendo vivo il conflitto che serve proprio a ricevere i sostegni degli alleati occidentali, con la necessità di ribadire una posizione di superiorità con l’espansione della Nato a Est.



“Se finisce la guerra l’Ucraina rischia di fallire”, Orsini: “Zelensky ha bisogno del conflitto per mantenere risorse economiche”

L’annuncio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato e l’ipotesi di ingresso nell’Unione Europea sono state tra le cause principali del conflitto con la Russia. Alessandro Orsini ha sottolineato in un intervento su Il Fatto Quotidiano, come la necessità di espansione dell’Occidente come minaccia contro Putin, abbia però provocato anche un impoverimento di tutta l’economia del paese, compreso lo spopolamento, la perdita di territori strategici sul mare e i danni alle infrastrutture energetiche.  A questo punto quindi, una fine della guerra potrebbe costringere Zelensky a dover calcolare un bilancio che sarebbe molto negativo.



Un fallimento che farà scattare anche un confronto con i cittadini e alimenterebbe le critiche, soprattutto da parte di chi spinge per un accordo con Putin che possa portare ad una pace.In Ucraina aumenterebbe la povertà, e in uno scenario post conflitto se dovesse sfumare anche l’occasione di ingresso nella Nato, come sottolinea Orsini:  “Gli ucraini diventeranno come i palestinesi, utili a nessuno. Senza sbocco al mare e senza il Donbass, sarebbero soltanto un peso per i governi Ue“. Questo, come conclude il professore, è uno dei motivi principali per cui Zelensky non vuole fermare la guerra.