Finestre aperte in classe, mascherine al chiuso, pulizia delle aule e attività di squadra in palestra solo in zona bianca. Queste sono solo alcune delle misure presenti nelle 15 pagine di linee guida del Comitato tecnico scientifico (Cts) che costituiscono il “piano scuola” del governo Draghi. E fanno comprensibilmente discutere, visto che non ci si discosta molto da quanto previsto l’anno scorso, sebbene oggi possiamo contare sui vaccini. Dunque, la conferma è che poco è stato fatto per mettere in sicurezza le scuole, tralasciando poi il discorso dei trasporti. Di fatto, dal 15 settembre si potrà tornare in classe senza rispettare il metro di distanza, ma usando la mascherina. Per l’areazione dei locali basteranno le finestre aperte. Chissà cosa accadrà in pieno inverno. Cosa c’è nel piano scuola? Si ribadisce l’importanza delle lezioni in presenza rispetto alla didattica a distanza, che si può usare solo per rafforzare quella dal vivo, non per sostituirla.



Per la sicurezza si punta alla vaccinazione, senza obbligo, ma facendone comprendere l’importanza. Non si parla di quarantena, salta il distanziamento tra gli alunni in classe, ma bisogna usare le mascherine al di sopra dei sei anni di età. La pulizia deve essere accurata e ripetuta, senza ricorrere a ditte specifiche. La sanificazione in caso di contagi potrà essere eseguita dal personale interno e sarà indispensabile a meno di sette giorni da quando il positivo ha frequentato l’istituto.



SCUOLA, LINEE GUIDA CTS FANNO DISCUTERE

Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ritiene, inoltre, che non siano necessari test diagnostici all’entrata della scuola, ma a mensa bisognerà usare stoviglie monouso, assicurare il distanziamento e le regole di pulizia. In palestra, invece, la distanza passa a due metri e i locali dovranno essere sempre areati. L’attività sportiva di squadra in palestra sarà possibile solo nelle zone bianche, quelle individuali sono raccomandate in gialla e arancione. Confermato il “referente Covid”, previsti finanziamenti per incarichi temporanei di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo determinato, fino al 30 dicembre 2021, da impiegare in base alle esigenze. Per evitare assembramenti bisognerà organizzare spazi esterni e interni, uscite e distanziamenti adeguati in ogni fase. Con le prefetture bisognerà definire gli orari di fine e inizio lezioni in relazione a quelli dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano.



Sui social il piano scuola sta facendo già discutere. “Io mi porterei avanti e farei togliere il tetto, così evitiamo anche che cada sugli alunni durante la lezione” e “Il #governodeimigliori ci dice che il prossimo anno a #scuola basterà stare con le #finestreaperte…non ditegli però che noi, evidenti geni, abbiamo già fatto così l’anno scorso: con la pioggia e il freddo e tutti con cappelli, guanti e cappotti” sono solo alcuni dei commenti che però rendono l’idea del dibattito e dell’immobilismo della classe politica.