In Finlandia prosegue la costruzione del “muro anti migranti” al confine con la Russia, una barriera fortemente voluta dalla premier Sanna Marin, ed accolta anche con favore del resto d’Europa, ma che da molti è stata giudicata come una mossa strategica ai fini dell’ingresso nell’Alleanza Atlantica. La recinzione che si estende fino a 260 chilometri in realtà già esisteva ma era fatta di legno per evitare fughe di bestiame. Ora come sostiene il governo finlandese, si rende necessaria la prevenzione di ingresso di migranti clandestini dalla Russia, che già varie volte in passato è stata strumentalizzata da Mosca, quindi il nuovo muro rappresenterà la più lunga e netta linea di divisione, non solo fisica ma anche politica tra la Nato e la Federazione Russa.



L’opera costerà 380 milioni di euro ed occorreranno fino a 4 anni per completarla, il dibattito però è aperto. Nonostante il favore della maggioranza dei cittadini finlandesi, sia all’ingresso Nato che alla costruzione del nuovo muro, sono in molti a protestare per le nuove misure di sicurezza adottate al confine che progressivamente hanno penalizzato i residenti che vivevano di turismo.



Finlandia muro anti migranti russi, le proteste dei residenti al confine

Il nuovo muro di divisione al confine tra Finlandia e Russia rappresenta il ribadire l’ostilità nei rapporti tra Helsinki e Mosca. Bloccare i migranti clandestini che tentano ogni giorno di attraversare a piedi i confini sembra essere la priorità. I nuovi criteri stringenti però non saranno applicati indistintamente a tutti, chi vorrà richiedere asilo potrà farlo dimostrando l’opposizione con il governo di Putin. La decisione è stata presa per evitare che gli immigrati rappresentino una minaccia in quanto potrebbero essere strumentalizzati, e i visti usati dalla Russia per altri scopi.



In base ad un reportage pubblicato sul quotidiano francese Le Monde,  però, sarebbero tanti i residenti che si oppongono alle nuove misure di sicurezza. Questo perchè già i controlli restrittivi dall’inizio della guerra hanno praticamente bloccato tutte le attività di scambio tra Russia e Finlandia, compreso il lavoro dei frontalieri ed il turismo che in queste zone rappresentava una importante fonte economica di sostegno. Nell’area di confine, molte persone hanno perso il lavoro e gli alberghi hanno chiuso definitivamente. Ma c’è chi è pronto ad affermare che la barriera come simbolo dell’ “occidente contro la Russia” possa rappresentare una nuova frontiera dei turisti curiosi e quindi diventare presto un’attrazione per i visitatori.fin