La Finlandia presenterà domanda di adesione alla Nato «senza indugio» e la Russia torna a minacciarla. L’annuncio congiunto della prima ministra Sanna Marin e del presidente finlandese Sauli Niinisto è stato duramente criticato dal Cremlino, secondo cui questa mossa rappresenta una fonte di ulteriore minaccia. La notizia rappresenta una svolta importante, visto che dal 1948 la Finlandia non era allineata e aveva un tratto di non belligeranza con Mosca. Ma la guerra in Ucraina ha cambiato gli scenari, portando Helsinki a rompere la neutralità che aveva caratterizzato la sua politica estera dalla fine della Seconda guerra mondiale. Nel comunicato si fa riferimento ad una «importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato» che si è tenuta e che ha portato ad una riflessione il Parlamento e la società finlandese. «È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare alla discussione lo spazio necessario».



La conclusione è chiara: «L’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia». Una svolta impensabile fino a qualche mese fa, ma con la guerra in Ucraina la percentuale di favorevoli all’ingresso nella Nato in Finlandia è salita al 70% dal 20% in cui era precedentemente. Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto è stato più esplicito in audizione alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo: «Il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio anche per noi e che porteranno anche da noi un elevato numero di vittime».



SVEZIA COME FINLANDIA “MESSAGGIO IMPORTANTE”

La decisione da un punto di vista politico ha una rilevanza enorme, perché la Finlandia aveva incarnato quel modello di Paese non allineato. Dal 1949 aveva deciso di non aderire alla Nato e di sottoscrivere un trattato di amicizia con l’allora Urss con l’obiettivo di restare fuori da ogni conflitto armato. Il patto con il Cremlino impediva in maniera esplicita alla Finlandia di prestare il suo territorio a operazioni militari contro la Russia. Ora tutto è cambiato. «Ci auguriamo che i passi a livello nazionale ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni», hanno dichiarato Sanna Marin e Sauli Niinisto. La decisione, comunque, verrà comunicata domenica, in seguito al previsto dibattito parlamentare. Un percorso analogo è stato annunciato dalla Svezia, altro Paese storicamente neutrale. La ministra degli Esteri svedese Ann Linde, infatti, su Twitter ha commentato la notizia definendo la decisione «un messaggio importante» e sottolineando che «la Finlandia è il partner più vicino alla Svezia in termini di sicurezza e difesa e dobbiamo tenere conto delle valutazioni della Finlandia». Anche il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha «accolto con favore la dichiarazione congiunta del presidente finlandese Niinisto e del primo ministro Sanna sull’adesione della Finlandia alla Nato». La Finlandia ha una forza attiva di 230mila soldati e una riserva di altri 900mila, secondo i dati del ministero della Difesa. I rapporti con la Nato sono avviati da tempo, infatti Helsinki ha più volte partecipato ad esercitazioni congiunte.



RUSSIA “COSTRETTI A RITORSIONI”, UK APRE “OMBRELLO”

Il giorno in cui la Finlandia farà il suo ingresso nella Nato, tra il blocco atlantico e la Russia ci sarà strettissimo contatto. Attualmente dividono una frontiera di appena 210 chilometri, tra la Polonia e Kaliningrad. L’ingresso ufficiale dei nuovi membri, comunque, non sarà immediato, anche se probabilmente le richieste di adesione di Finlandia e Svezia verranno esaminate congiuntamente. La procedura prevede un vertice di tutti gli Stati membri a Bruxelles, poi la ratifica di tutti i 30 parlamentari degli Stati che fanno parte dell’Alleanza Atlantica. Non è tardata ad arrivare la replica della Russia. Il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov ha dichiarato che l’ingresso della Finlandia nella Nato rappresenta «sicuramente» una minaccia per la Russia e non aiuterà stabilità e sicurezza dell’Europa. Inoltre, il Cremlino è pronto «a dare la risposta più decisiva a chiunque cerchi di farsi coinvolgere in Ucraina e ostacolare l’operazione militare speciale». L’obiettivo è evitare uno scontro diretto tra Russia e Nato, ma Mosca darà «la risposta più risoluta» se qualcuno deciderà di «interferire nell’operazione speciale militare» di Mosca in Ucraina. «Ingresso Nato cambiamento radicale politica estera Finlandia. Russia costretta a ritorsioni tecnico-militari e di altro tipo». Nel frattempo, la Gran Bretagna ha messo Svezia e Finlandia sotto la sua protezione, incluso l’ombrello nucleare. Il primo ministro Boris Johnson ha firmato due accordi di cooperazione militare ieri, garantendo l’intervento britannico a difesa delle due nazioni nordiche in caso di attacco. Una difesa che riguarda anche l’arsenale atomico. Una mossa storica anche perché ci sono due Paesi Ue che si mettono sotto la protezione militare di uno extra Ue.