Finley nel singolo Politically correct duettano con Benjii
Ci sono anche i Finley tra i cantanti della nuova puntata del Tim Summer Hits 2023, il festival musicale dell’estate presentato da Andrea Delogu e Nek in prima serata su Rai2. Una carriera di successo quella della band formata da Marco Pedretti, il chitarrista Carmine Ruggiero, il bassista Ivan Moro (subentrato a Stefano Mantegazza) e il batterista Danilo Calvio, conosciuti dai fan rispettivamente con i nomi di Pedro, Ka, Ivan e Dani. Tutto è iniziato grazie ad un demo presentato a Claudio Cecchetto, anche se la band ricordando gli anni di successo hanno confessato: “per Claudio Cecchetto dovevamo essere più pop: ci vedeva come i Jonas Brothers. Noi, invece, volevamo dimostrare che c’era altro: dai concerti fatti nei centri sociali e sui palchi dei festival punk a produzioni più rock”.
“Tutto è possibile”, “Diventerai una star”, il duetto con Mondo Marcio su “Dentro alla scatola”, “Fumo e cenere”, “Adrenalina”, “Ricordi” sono tutti brani di successo della band che ad un certo punto ha cercato una strada differente. Oggi sono tornati con il singolo Politically correct pubblicato con Benji, ex di Benji e Fede.
Finley: “Non bisogna mai dimenticare quali sono le cose veramente importanti”
I Finley recentemente ha rilasciato un’intervista dalle pagine di Rockol.it in cui ha parlato delle sue origini, del grande successo fino alle difficoltà. “Non bisogna mai dimenticare quali sono le cose veramente importanti. Solo così ci si salva. Perdere il controllo, il contatto con il terreno, è facile. Noi siamo sempre rimasti genuini, umili: quell’ingenuità ci ha salvato” – ha precisato la band che ha conosciuto il successo “della generazione Mtv”. Ricordando i loro brani, molti dei quali diventati delle hit, hanno confessato:”raccontavamo la nostra vita da diciottenni di provincia: i primi amori, le cotte, le prime delusioni. I ragazzini si rispecchiavano in quello che cantavamo”.
Guardando al passato hanno ammesso: “avevamo idee diverse, oggi non lo nascondo, rispetto a quelle di Claudio Cecchetto. Ma ci fidavamo di lui e della sua esperienza ultradecennale. Poi è ovvio che quando non hai più intorno l’hype degli esordi e la band di turno ti scalza dal trono, la botta la senti”. Nel 2008 arrivano al Festival di Sanremo: “ci presentammo in gara con una ballad che io, dal vivo, non ero in grado di cantare. Ci mise in difficoltà: non eravamo assolutamente pronti a quel tipo di esperienza. Il Festival fu un tritacarne”. Infine sui rapporti con Claudio Cecchetto: “oggi sono buoni. Gli facciamo ascoltare ancora i nostri pezzi, prima di farli uscire. Ci ha insegnato cose che al momento non capivamo e che poi abbiamo capito diventando grandi”.