LE IENE FINGONO OFFERTE DALL’ARABIA SAUDITA
Anche Le Iene, il popolare programma televisivo, guarda al calcio saudita: lo ha fatto, se non altro, mettendo in scena uno scherzo a una cinquantina di calciatori professionisti, italiani e non solo, che militano in Serie A e non solo. Lo scopo? Semplice: verificare la risposta dei diretti interessati davanti a un’offerta concreta, nello specifico un ingaggio da 30 milioni di euro a stagione che da queste parti, vale a dire in Europa, sarebbe proibitivo anche per le superstar acquistate dagli sceicchi. Al termine della telefonata, in cui si sono finti operatori di calciomercato con appunto l’intenzione di portare i calciatori in Arabia Saudita, Le Iene hanno chiesto il consenso alla pubblicazione della registrazione.
Ora, i dati riportati anche da Fanpage (e del resto pubblicati dal programma Mediaset) dicono che addirittura l’88% dei contatti ha dato risposta positiva: sì, la volontà di trasferirsi in Arabia Saudita ci sarebbe. Il 12% invece ha rifiutato: tra questi, almeno quelli noti, Mattia Perin, Federico Bernardeschi, Lorenzo Pellegrini, Giovanni Simeone e Mattia Zaccagni. La motivazione, sia pure con qualche differenza, è quella: “Sto bene dove sono, non penso ai soldi in questo momento, sono contento”. Risposte che tanti altri giocatori hanno realmente dato in estate e non solo, a fronte dei tanti che comunque hanno accettato di trasferirsi a giocare nella Saudi League.
CHI HA RISPOSTO POSITIVAMENTE
Ora, va anche detto che dell’alta percentuale di chi avrebbe considerato un’offerta dall’Arabia Saudita sono davvero pochi quelli che poi, una volta svelato lo scherzo, hanno autorizzato Le Iene a divulgare la registrazione. Chi ci ha messo la faccia? Solo in quattro: Mario Balotelli, Giacomo Bonaventura, Jorginho e Stefano Sensi. Anche qui, la risposta è stata mediamente comune: spicca soprattutto l’apertura a valutare nuove frontiere e ad ascoltare nuove proposte. Alla menzione dei 30 milioni di ingaggio hanno dato tutti parere positivo: anzi, nel caso di Balotelli e Jorginho questo è stato di fatto il grimaldello per accettare definitivamente (in principio erano arrivate risposte possibiliste ma non certe).
Stefano Sensi è stato l’unico che ha dato segnale di voler immediatamente contattare il suo procuratore, per poi richiamare i fantomatici sauditi. Del resto, perché no? Le situazioni sono diverse e non si può davvero giudicare in termini assoluti, recentemente uno come Carlos Tevez ha ricordato di essere andato in Cina perché lo stipendio lì percepito poteva aiutare familiari del suo quartiere di provenienza. I soldi, insomma, non sempre sono cercati per soddisfare il proprio ego: quantomeno, un applauso ai quattro di cui sopra per non avere avuto remore nel confessare la loro risposta.