Finte vaccinazioni in cambio di denaro: questa è la clamorosa notizia di cronaca che giunge da Palermo, dove le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine, con esecuzione di un decreto di fermo nei confronti di tre persone, indagate per corruzione propria antecedente, falso ideologico in atto pubblico e peculato. Come riferisce Sky Tg 24, i fermati sono “Filippo Accetta, leader locale del movimento no vax e protagonista anche di alcune manifestazioni nazionali, Giuseppe Tomasino e Anna Maria Lo Brano, un’infermiera che lavora all’ospedale Civico e faceva finta di somministrare i vaccini nell’hub della Fiera del Mediterraneo”.
Stando a quanto ricostruito, la Digos sarebbe riuscita a individuare i tre soggetti sopra menzionati per mezzo di intercettazioni telefoniche e ambientali e riprese video eseguite nel centro di vaccinazione, che hanno consentito di accertare che l’infermiera avrebbe effettuato altre otto false vaccinazioni. Tuttavia, vi è il forte sospetto che “ad avere pagato fino a 400 euro all’infermiera per la finta dose siano stati più degli undici finiti nell’indagine”. Ma come avveniva il tutto? L’infermiera, dopo avere svuotato la fiala contenente il vaccino all’interno di una gara di cotone, inseriva l’ago nel braccio del finto vaccinato, senza fare altro. Gli accertamenti avrebbero escluso il coinvolgimento dei medici e dei funzionari responsabili del centro vaccinale.
FINTE VACCINAZIONI A PALERMO: LE REAZIONI DELLA POLITICA
L’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza, ha preso espressamente posizione sul caso delle finte vaccinazioni a Palermo. Queste, in particolare, sono state le sue parole, riprese da Sky Tg 24: “Da oltre un mese, nel pieno rispetto del segreto istruttorio, l’Ufficio del Commissario per l’emergenza di Palermo ha fornito ampia collaborazione alla Digos nel corso delle indagini che si sono concluse con le misure cautelari oggi disposte. Le modalità con cui l’infermiera del civico di Palermo avrebbe assunto condotte criminose per favorire no vax non sono solo incompatibili con l’esercizio di una professione sanitaria, ma indignano a fronte di una emergenza pandemica che paralizza il mondo ed espone al rischio della vita centinaia di milioni di persone. Auspico una immediata reazione in sede disciplinare con l’avvio del procedimento di licenziamento”.
Gli ha fatto eco a stretto giro di posta il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, il quale ha diramato una nota a mezzo stampa nel quale afferma che, mediante questi arresti, si chiude un capitolo definito “triste e, insieme, sconcertante. Era innanzitutto nostro interesse che fossero individuati i responsabili, per mettere fine a un raggiro che, per quanto episodico, è tanto più odioso perché si svolge tra le mura di un hub vaccinale, un luogo dove le persone cercano protezione dal virus”.