Un medico di Soverato, in Calabria, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su 63 giovani donne dopo essersi finto ginecologo. Il caso è stato ricostruito oggi nel corso della trasmissione Ore 14. Tra le vittime ci sarebbe anche una minorenne. Il medico avrebbe approfittato della loro ingenuità ingannandole in modo subdolo sfruttando il rapporto di fiducia medico-paziente. Si parla di atti sessuali aberranti mascherati da finte visite ginecologiche per il quale non possedeva neppure il titolo. Il tutto sarebbe stato ripreso da una telecamera posizionata nel suo studio e puntata sul lettino, stando a quanto scritto dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del dottor Giulio Comerci, cardiologo 51enne di Soverato.
Il medico dovrà ora rispondere di violenza sessuale, pornografia minorile e truffa. Una delle vittime ha raccontato di essere stata visitata mentre sua madre era nella stessa stanza, dietro al separé: “Mi disse che doveva effettuare una ecografia interna (…) provavo solamente dolore”. Le ragazze arrivavano nel suo studio spesso accompagnate da familiari o dal fidanzato ma non sarebbe stato un ostacolo per il finto ginecologo.
Finto ginecologo arrestato: la testimonianza delle presunte vittime
Il sedicente ginecologo millantava di essere specializzato anche nella cura di altre malattie e dopo aver terrorizzato le sue giovani pazienti con presunte diagnosi, stando alle testimonianze delle stesse vittime, riusciva a convincerle a sottoporsi alle visite ginecologiche. Alcune delle presunte vittime si trovavano alla prima visita ginecologica, ignorandone la dinamica, altre invece avevano avvertito che quelle circostanze non erano del tutto normali.
Le domande del medico considerate da una paziente “insistenti e morbose” le avrebbero fatto venire il timore che volesse abusare di lei: “Avevo troppa paura di lui, chiedeva continuamente a mia sorella”, ha dichiarato un’altra presunta vittima. Per quelle visite si faceva pagare tra i 100 ed i 150 euro. Quello con protagonista Giulio Comerci, sarebbe inoltre il terzo caso denunciato negli ultimi mesi. “Tre casi in rapida successione temporale”, ha commentato la Bruzzone, “quindi colpiscono maggiormente perché abbiamo visto subito i titoli sui giornali, ma in realtà abbiamo una lunghissima storia giudiziaria di medici che hanno commesso reati molto gravi”.