Fiona May, ex stella dell’atletica italiana, è la protagonista della serata di oggi, domenica 9 maggio 2021, della puntata dei “Soliti Ignoti”, il gioco condotto ogni sera da Amadeus su Rai Uno. Nella sua carriera sportiva è stata lunghista e triplista, difendendo i colori della Nazionale italiana nelle più grandi manifestazioni sportive, non ultimi i campionati del mondo, dove ha conquistato in due occasioni il titolo iridato di salto in lungo, specialità che l’ha vista conseguire anche due argenti olimpici. Inoltre, detiene ancora oggi il record italiano di salto in lungo indoor e outdoor, oltre a essere l’azzurra con più podi all’attivo ai campionati mondiali di atletica leggera.
Nata in Gran Bretagna all’interno di una famiglia di origini giamaicane, acquisì la cittadinanza italiana dopo il matrimonio con Gianni Iapichino, astista e multiplista toscano, avvenuto nel 1994, dal quale si è separata nell’estate di dieci anni fa. Dal loro amore sono nate due figlie, Larissa (2002) e Anastasia (2009). La primogenita, Larissa Iapichino, sta ripercorrendo le orme della mamma in ambito sportivo e nella medesima disciplina, con risultati eccellenti: prova ne è il primato italiano (appartenente a sua mamma, che lo stabilì nel 1998 a Valencia) eguagliato nel salto in lungo ai campionati italiani Assoluti indoor di Ancona 2021 (6,91 metri saltati).
FIONA MAY SI SCAGLIA CONTRO IL RAZZISMO
Fiona May ha rilasciato in tempi recenti un’intervista al quotidiano “La Stampa” sulla questione razzismo via social: “La discriminazione si è semplicemente spostata, sui social network per esempio. In questi mesi ho letto cose terribili. Credo sia necessario intervenire con il pugno duro, servono misure drastiche”. L’ex atleta (ma anche attrice televisiva in “Butta la luna” e ballerina vincitrice di “Ballando con le Stelle”, ndr) ha sottolineato come andrebbe introdotto una sorta di Daspo sui social: “Alcune persone si disperano se restano per poche ore senza Facebook, Twitter o Instagram, figurarsi per mesi. Ma è una misura che non si può rimandare. Lo stesso vale per combattere il bullismo da tastiera”. Lo stesso discorso va applicato ai tifosi e al pubblico degli eventi sportivi: “Chi si macchia di cori razzisti non deve più entrare in uno stadio. Non conta che queste persone lo facciano perché provocate o meno. Con le telecamere vanno trovati e buttati fuori questi individui, ci sono gli strumenti, bisogna solo volerlo”.