Fiona May, ex campionessa di atletica leggera, con particolare riferimento al salto in lungo, è intervenuta in qualità di ospite ai microfoni di “Bella Ma’”, trasmissione di Rai Due in onda ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, e condotta da Pierluigi Diaco. La donna, che in passato ha anche vestito i panni della protagonista della fiction di Rai Uno “Butta la luna”, ha confessato di non guardare molto la tv quando è a casa, soprattutto per mancanza di tempo e per dare spazio al suo ruolo di mamma (ha due figlie, Larissa e Anastasia, ndr) e alla lettura, suo grande hobby.



Una delle sfide più grandi che Fiona May ha dovuto affrontare nel suo percorso sportivo è stata l’accettazione della sconfitta: “Quando perdi devi accettarlo, riflettere su cosa hai sbagliato e provare a evitare di ripetere quegli errori. L’allenatore ti prepara per anni, ma poi tutto dipende da te: sei tu che devi saltare e capire quello che ti dice il tecnico. Confesso che quando perdo divento abbastanza antipatica, una persona peggiore. Per esempio, mi manca non aver vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi e questa è una ferita che non mi passerà mai. Nonostante questo, io voglio sorridere alla vita… Siamo fortunati, siamo ancora vivi: ci sono persone che non hanno neppure la possibilità di fallire, perché non hanno niente”.



FIONA MAY: “IL DIVORZIO E IL RAZZISMO SONO LE COSE CHE MI HANNO FATTO SOFFRIRE DI PIÙ”

Ma nella vita di tutti i giorni, chi è Fiona May? A rispondere è stata lei stessa: “Sono una mamma, ci sono responsabilità quotidiane. Posso dire che il divorzio (dall’ex marito Gianni Iapichino, ndr) è sicuramente la sconfitta più grande della mia esistenza: sono una all’antica, la famiglia per me è sempre la famiglia. Questo è il mio unico fallimento nel privato. Per il resto, faccio del mio meglio come madre: nessuno è perfetto e anche quando si sbaglia una decisione, si recupera. Mia figlia Larissa? A me importa che studi. Per l’atletica ci vuole ancora tempo, lei sta prendendo decisioni particolari, un po’ così così. Tuttavia, io non l’ho mai influenzata, anzi, dicevo sempre ‘no’ a una sua carriera sportiva. Lei però l’ha voluta fortemente”.

Peraltro, lo sport è un ambiente in cui “tutto può essere facile, ma per le donne è ancora un po’ più complicato, così come negli altri settori – ha confidato senza filtri Fiona May –. C’è ancora lo stereotipo per cui le donne non possano fare certi sport, ritenuti troppo maschili, come ad esempio il calcio femminile: ebbene, vi dico che mia figlia Anastasia lo pratica”.

FIONA MAY: “HO PIANTO PER IL RAZZISMO”

Ancora nel corso della chiacchierata con Diaco a “Bella Ma’”, l’ex azzurra dell’atletica leggera ha rivelato di avere subìto bullismo e razzismo e di essersi sempre difesa: “Sono nata in Inghilterra in un periodo storico molto complicato sotto questo aspetto e quindi questi soprusi sono sempre stata un appendice ‘normale’ della nostra vita. Io, però, non volevo accettare che mi prendessero in giro per il colore della mia pelle. Quando camminavo per strada mi chiamavano ‘blacky’, un vero e proprio insulto, l’equivalente dell’italiano ‘n*gra’. Sono tornata a casa piangendo e in quel momento i miei genitori mi hanno consigliato di difendermi”.

Nel passato di Fiona May c’è anche la vittoria di un’edizione di “Ballando con le Stelle”, in coppia con il ballerino Raimondo Todaro: “È tosto, lui voleva vincere a tutti i costi – ha ricordato con il sorriso l’ex saltatrice –. La mia mentalità da atleta mi ha aiutato tanto a concentrami, a non sbagliare nei balli più complicati. Ciò che mi ha sconvolto un pochino erano i costumi, un po’ troppo glamour per me, ma mi sono davvero divertita”.