Fiona May parla dell’importanza che lo sport ha rivestito nella sua carriera di campionessa e, ora, di volontaria delle missioni Don Bosco. “Lo sport mi ha dato opportunità ma anche educazione e molte lezioni, come il rispetto, l’accettazione del prossimo, le esperienze con il successo ma anche con le sconfitte. Mi ha dato tantissimo e io sono grata” racconta ospite a Di Buon Mattino su Tv2000.



Fiona May svela che “ho imparato talmente tanto a fallire, a capire dove ho sbagliato e dove cambiare grazie allo sport. Si impara anche a essere flessibili e a cambiare le proprie strategie per vincere altre medaglie. Mi ha insegnato a fare un passo indietro per vedere dove ho sbagliato e dove posso crescere, perché non c’è un limite per imparare, non c’è il giorno in cui si scopre di sapere tutto”. Lo sport è anche il fulcro del suo operato da volontaria per le missioni Don Bosco, che nel 2019 e nel 2022 l’hanno vista viaggiare in Africa dove “ho scoperto un altro mondo vedendo ciò che fanno i salesiani, il loro coraggio, la loro determinazione e grinta. Hanno salvato questi bambini dalla strada. Mi hanno trasmesso la passione per aiutare questi bambini ma non solo, perché si occupano di loro anche dopo la scuola, insegnano loro a fare dei mestieri. Così trovando un posto di lavoro contribuiscono anche a migliorare la loro società”.



Fiona May volontaria Don Bosco: “bambine madri? Mi si stringe il cuore”

Come volontaria, Fiona May ammette che “la cosa che mi ha colpita di più è stata vedere queste bambine felicissime, il mio cuore si è scaldato. I salesiani in tutto il mondo fanno un lavoro incredibile per dare possibilità, istruzione e potere a questi giovani, per renderli indipendenti. Trasmettono la passione per andare avanti anche in alcuno posti che non sono belli e sono addirittura pericolosi”. Un tema che le è particolarmente caro è quello delle bambine madri: “quando le vedo mi si stringe il cuore” confessa a Di Buon Mattino su Tv2000.

Fiona May spiega che “le missioni don bosco hanno uno spazio anche per loro, per aiutare le ragazze e le donne a essere più indipendenti, a lavorare e guadagnare per mantenere la famiglia, dando un’opportunità di vita migliore ai loro figli. Spesso queste ragazze sono veramente forti e intelligenti” e, in veste di volontaria, confessa che “per me è importante dare un sorriso a questi ragazzi”. Per la campionessa “i giovani dovrebbero trovare le loro passioni e anche superare degli ostacoli, non necessariamente per diventare dei campioni. È questione di essere autentici, di essere realistici perché la vita insegna tante cose” così come lo sport e il suo linguaggio universale fatto di regole e rispetto.