Non si placano le polemiche su Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione reo di aver scritto offese choc in passato sul web. Sul caso è intervenuta anche Rita Dalla Chiesa: «E questo sarebbe il ministro dell’Istruzione? Grande esempio per i nostri ragazzi…». Duro il giudizio di Matteo Salvini, leader della Lega: «Ci sta facendo rimpiangere Danilo Toninelli alle Infrastrutture: in meno di un mese è riuscito a dirne e farne di talmente grosse e senza senso… peccato che sia il ministro dell’Istruzione ed io ho due figli che vanno scuola». Prosegue l’ex ministro dell’Interno nel corso del sit in in Campidoglio: «Uno che parla di tasse sulle merendine, di togliere il crocifisso a scuola, di bigiate di massa e poi insulta coloro che non la pensano come lui, a partire dalla polizia, è uno che in un Paese normale non farebbe il ministro dell’Istruzione». Clima rovente, senza dimenticare le polemiche per aver iscritto il figlio in una scuola inglese… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CAOS FIORAMONTI, CALDEROLI: “CHIARISCA O SI DIMETTA”

Si è scusato il ministro dell’istruzione Fioramonti dopo le parole pubblicate sui social, ma la polemica per quanto scritto non si placa. Numerosi gli esponenti politici, sia di destra quanto di sinistra, che hanno condannato il comportamento del titolare del Miur, chiedendo chiarezza e alcuni le dimissioni. Roberto Calderoli, storico esponente della Lega, ha ad esempio scritto: “Fioramonti chiarisca i fatti, altrimenti meglio davvero che taccia e si dimetta”. Su Twitter sta intanto circolando l’hashtag #Fioramontidimettiti su iniziativa di Forza Italia, e la capogruppo al senato Anna Maria Bernini ha commentato: “ha dimostrato di essere un fiume in piena di arroganza, demagogia e volgarità”. Simile il pensiero della Santanchè: “Un atteggiamento che definire inqualificabile è un eufemismo”. Di contro Il Movimento 5 Stelle, attraverso i deputati della commissione Cultura, ha invece fatto scudo a protezione del proprio rappresentante: “Fioramonti è sotto attacco per le sue proposte politiche, dalla centralità della questione ambientale agli investimenti nella scuola. Chi attacca il ministro attacca tutti noi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



FIORAMONTI, BUFERA SOCIAL POI LE SCUSE

Dopo le polemiche di giornata, il ministro Fioramonti ha preso posizione ed ha chiesto scusa per quanto scritto in passato sul web. Ecco quanto dichiarato dall’esponente M5s: «Oggi non si attacca il mio lavoro, fatto di intese coi sindacati per garantire la didattica, ridurre il precariato, rilanciare l’edilizia scolastica e battersi per maggiori risorse in un settore bistrattato da decenni, ma le mie opinioni di anni fa, scritte sulla mia pagina privata, di getto, e con toni di cui ovviamente non vado fiero, e per cui ho già chiesto scusa alla diretta interessata in forma personale». Non ha dubbi sul da farsi Giorgia Meloni: «Una persona che pensa e scrive che tra le forze dell’ordine ci sono poche persone perbene, deride terremotati dell’Aquila, scrive cose volgari e sessiste contro una donna in politica, non può fare il ministro. Conte faccia dimettere Fioramonti». Anche Forza Italia ha invocato le dimissioni con Laura Ravetto: «Dopo l’inchiesta del Il Giornale mi chiedo chi ritenga ancora il Ministro Fioramonti idoneo a occuparsi del futuro dei nostri giovani». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“CONTE FACCIA DIMETTERE MINISTRO FIORAMONTI”

«Conte faccia dimettere Lorenzo Fioramonti»: Centrodestra in coro contro il ministro M5s dell’Istruzione, finito nella bufera per le offese scritte sui social in passato nei confronti di donne, politici e forze dell’ordine. Fratelli d’Italia in prima linea contro l’esponente grillino, netta anche la presa di posizione della Lega con Roberto Calderoli: «Il ministro Fioramonti da giorni occupa militarmente le agenzie a suon di dichiarazioni roboanti, dalle tasse sulle merendine all’invito a marinare la scuola per manifestare agli ordini di Greta, dallo ius culturae fino alla boutade del voto ai 16enni. Ma proprio oggi improvvisamene tace? Ha perso la sua dialettica? Il gatto le ha mangiato la lingua?». L’esponente del Carroccio ha poi aggiunto: «Ministro stavolta parli per rispondere e fare chiarezza di fronte a chi la sta accusando, nero su bianco, di gravi insulti a forze dell’ordine ed esponenti istituzionali. Chiarisca i fatti, altrimenti meglio davvero che taccia e si dimetta». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

FIORAMONTI NEL CASO, IL COMMENTO M5S

Lorenzo Fioramonti non ha ancora preso posizione sulla bufera insulti social. L’inchiesta de Il Giornale ha acceso i riflettori sulle pesanti offese pubblicate in passato sul web dall’attuale ministro M5s, che dovrebbe dimettersi secondo il Centrodestra. Trapela imbarazzo dai vertici pentastellati, come riporta Huffington Post: «Fioramonti deve capire che ora è ministro. Dove limitare certe uscite, insomma certe proposte vanno concordate. Non può andare avanti di testa sua». Anche il leader grillino Luigi Di Maio non ha rilasciato commenti sulla vicenda, probabilmente la patata bollente passerà nelle mani del premier Giuseppe Conte. E Fratelli d’Italia passa all’attacco: «Oggi presenterò una mozione di sfiducia personale a Lorenzo Fioramonti, il quale oltre al sessismo ha pesantemente attaccato le nostre forze dell’ordine arrivando quasi a giustificare azioni terroristiche. Un personaggio simile non può restare un minuto di più al ministero dell’Istruzione», in una nota il capogruppo al Senato Luca Ciriani. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

FIORAMONTI, INSULTI SUI SOCIAL: MINISTRO M5S NEL CAOS

Finito nel mirino della critica per la posizione assunta in occasione dello sciopero per il clima e per il caso “crocifisso a scuola”, nonché per l’idea di tassare le merendine, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti è di nuovo nella bufera. L’esponente del Movimento 5 Stelle in passato si è reso protagonista di attacchi verso politici, donne e forze dell’ordine: Il Giornale ha raccolto una serie di tweet e post su Facebook del grillino che non lasciano spazio a dubbi. «Berlusconi l’imperatore della sfiga», «Giuliano Ferrara una me*da con i denti separati, uno schifoso», «Daniela Santanchè una demente bugiarda e venduta […] Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti», «la polizia è un corpo di guardia del potere»: questi sono solo alcuni dei post pubblicati sul web dall’attuale ministro in quota M5s, che – come prevedibile – hanno sollevato un polverone politico…

FIORAMONTI, OFFESE A DONNE E POLIZIA SU FACEBOOK: CENTRODESTRA, “DIMISSIONI”

«Deliranti e ripugnanti»: così Giorgia Meloni ha giudicato i vecchi post del ministro dell’Istruzione Fioramonti, reo di «inneggiare alla morte dei carabinieri, vomitare insulti sessisti contro Daniela Santanchè e ironizzare sulla tragedia del terremoto dell’Aquila». La leader di Fratelli d’Italia, così come gli alleati Lega e Forza Italia, invoca le dimissioni del ministro grillino. Netta la presa di posizione della Santanchè, tra le vittime degli attacchi social del pentastellato: «Dimissioni immediate. Mi auguro che adesso le donne del Pd, le donne del M5S, tutte le donne chiedano le dimissioni. Ora voglio chiamare il presidente del Consiglio e vedremo che succederà». «Il suo silenzio non fa che peggiorare una situazione già di per sé imbarazzante non solo per il governo giallo fucsia, ma per tutto il Paese», il giudizio del capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, ma anche il Pd chiede spiegazioni: Valeria Fedeli ha condannato il linguaggio d’odio, sessista e violento, ribadendo che «il suo silenzio in merito a quanto riportato questa mattina in un articolo de Il Giornale non è sostenibile nel ruolo che ricopre».