Fiore Argento, figlia del grande maestro del brivido Dario Argento, proprio con il padre regista è stato ospite a La Volta Buona di Caterina Balivo per raccontarsi non solo dal punto di vista professionale ma soprattutto in relazione al loro rapporto. Oggi è impegnata nel settore della moda, ambito per il quale ha studiato con amore e dedizione; agli albori però ha tentato di seguire le orme paterne nel mondo del cinema.
“L’esperienza sul set con mio padre? Fu abbastanza scioccante perché io lo conoscevo in qualità di padre amorevole, presente. In veste di regista non l’avevo ancora conosciuto, per la prima volta ho visto un’altra persona. Severo, inflessibile, molto forte; mi ha sgridata un sacco di volte. Mi diceva di tutto, quando sbagliavo si arrabbiava molto”. Questo il racconto di Fiore Argento a proposito della prima volta al fianco di suo padre Dario Argento su un set cinematografico, esperienza che poi non si è ripetuta proprio per dare spazio alla carriera nel mondo della moda.
Fiore Argento, la moda nel destino: “Non ero sicura di voler fare l’attrice, infatti…”
Dopo il film “Demoni”, Fiore Argento ha posto fine alla sua carriera cinematografica ma non direttamente per suo volere o per il padre Dario Argento. Fu sua madre, Marisa Casale, a mettere in ‘pausa’ la carriera cinematografica come raccontato a La Volta Buona. “E’ stato un film difficile, corale: c’erano tanti attori e io avevo 14/15 anni. Mia madre da quel momento decise di non dare più il permesso, disse che forse era meglio aspettare la mia maggiore età. Poi sono partita per New York e avevo già scelto di fare un’altra carriera, ovvero studiare moda”.
Fiore Argento ha raccontato a Caterina Balivo di non avere recriminazioni per quella scelta di sua madre, anzi; già prima di quell’addio al set meditava a proposito di una carriera nella moda. “Io sinceramente non ero certa di aver voglia di continuare, già avevo una passione per la moda quindi la scelta di mia madre è stata giusta. Ero contenta così, se fosse stato possibile avrei continuato a studiare per sempre”.