Fiorello e l’addio al Karaoke

Reduce dal grandissimo successo ottenuto con “Viva Radio 2”, Fiorello si è raccontato ai microfoni di Gabriele Vagnato che lo ha seguito nella sua quotidianità facendosi raccontare sogni, aneddoti e retroscena tutti raccolti nel format dello youtuber dal titolo “Giorno di Prova”. Il racconto di Fiorello comincia dal Karaoke, il programma che gli ha regalato un enorme successo e popolarità. Un format che, partito come una scommessa, ha consacrato Fiorello che, girando le varie piazze d’Italia per far cantare il pubblico, riusciva a dimostrare anche il suo enorme talento artistico.



Nonostante il successo, però, ad un certo punto, Fiorello decide di lasciare il programma e a Gabriele Vagnato ha confessato di averlo fatto dopo aver ascoltato un’intervista di Pippo Baudo. “La lessi. A convincermi a non fare più il Karaoke così presto fu una domanda. Gli chiesero cosa pensasse di me. ‘E’ bravissimo – rispose – ha un roseo futuro, ma stia attento, il Karaoke lo sta vampirizzando. Ebbi una reazione immediata e dissi: ‘non lo voglio più fare’”.



Fiorello: la crisi dopo il Karaoke

Le parole di Pippo Baudo restarono in testa a Fiorello che, per paura di restare ingabbiato nel personaggio che portava sul palco del Karaoke, decise di lasciare il programma. Per esprimere il proprio punto di vista, lo showman, a Gabriele Vagnato, ha ricordato la sindrome di Spock, il personaggio di Star Trek che condizionò fortemente la carriera di Leonard Simon Nimoy. “Fece talmente tante volte quel personaggio che nessuno lo volle più. Lo mettevano in un altro film, ma la gente continuava a vedere Spock. Se avessi continuato a fare quello con la giacche colorate e il codino, sarei rimasto schiavo del personaggio”.



Dopo l’addio al Karaoke, però, non fu facile reinventarsi e trovare un nuovo posto nel mondo dello spettacolo: “Dopo l’abbandono affrontai una crisi di sette anni. La gente in me vedeva sempre quello del Karaoke, prima che mi levassi quella coperta di ghisa pesantissima ce ne è voluto di tempo. Poi è arrivato il varietà grazie a Bibi Ballandi”, ha concluso. Il resto è storia perché la carriera di Fiorello, poi, ha spiccato il volo.