Con Fiorello vestito da prete si apre ufficialmente la 70esima edizione del Festival di Sanremo. «C’è bisogno di pace», ripete il “mattatore” mentre si dirige verso il palco per il monologo. Comincia così il monologo: «Scambiatevi un segno di pace. Stiamo vivendo uno dei periodi più brutti, ci sono disgrazie ovunque». E cita gli incendi in Australia, la Terza mondiale sfiorata, il Coronavirus e… Sanremo! Dopo aver lanciato un appello al Papa («Santo Padre non disdica il canone Rai») spiega il motivo del suo look: «Bisognava cominciare con qualcosa di forte, veramente forte». E il vestito da prete cosa c’entra? «Questo è l’abito originale di Don Matteo, uno dei pochi Matteo che funziona in Italia. Solo questo fa il 35% di share, con me dentro arriviamo al 40%». Fiorello ha poi parlato delle polemiche che hanno travolto Amadeus. «C’è stata una moria di ospiti, sono scappati manco fossero elettori del Movimento 5 Stelle».
FIORELLO, MONOLOGO SANREMO 2020: DA DON MATTEO A CASALINO E M5S
Fiorello dice dunque di voler aiutare Amadeus: «Sarò il suo Rocco Casalino, sarò sempre con lui». E poi torna sugli ascolti: «Se funziona, mi vesto da Maria De Filippi domani». E quindi introduce il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2020, «l’amico di una vita». Lo stesso Amadeus ha voluto ringraziare Fiorello per aver accettato di prender parte alla kermesse con lui. «È una delle persone che adoro di più, è un amico e un fratello. Ci eravamo fatti una promessa: se avessi condotto il Festival di Sanremo, lo avrebbe dovuto condurre con me. E io lo ringrazio perché lui ha mantenuto questa promessa. Grazie Fiorello!», la dedica di Amadeus per l’amico e collega. Una volta insieme sul palco si sono scambiati qualche battuta. «Lui non sa quello che fa: non ha capito che cos’è questa cosa qua. Questi sono gli attimi che precedono la fine della tua carriera. Ti levano pure i Soliti Ignoti». Prima di salutare la battuta finale: «Qui si entra da Papa e si esce Papeete».