Il professor Giorgio Calabresi, è stato ospite ieri mattina di Uno Mattina, su Rai Uno, per parlare dei fiori edibili, quelli che si possono mangiare: “Noi pensiamo sempre alle foglie ma anche i fiori sono vegetali edibili, li possiamo mangiare, c’è stato un periodo che i grandi chef stellati facevano il pesce sempre con un fiore, era gradevole da vedere ma anche salutista”. Il prof ha messo in guardia: “Ci sono alcuni fiori che sono velenosi, quindi bisogna fare attenzione”. Ma cosa troviamo nei fiori? “Antiossidanti con beta carotene che proteggono le nostre cellule”, ha spiegato ancora Giorgio Calabresi, giusto per citare una proprietà dei fiori edibili, commestibili.
In Italia il mercato dei fiori è particolarmente florido, tanti chef stanno iniziando ad usarli nei loro piatti ma anche nelle trattorie e nelle cucine delle case. “I nostri telespettatori quando pensano ai fiori pensano all’essere gentili ma sono anche dei cibi salutari. Se sono fiori bianchi sono ricchi di quercitina, se sono fiori rossi sono ricchi di antogiane e betacarotene, i fiori verdi hanno gli idrosilati, composizioni che aiutano a darti una difesa pronta per le membrane cellulari, noi dobbiamo pensare alle cellule che hanno bisogno di vegetale: con i colori abbiamo protezione e svecchiamento delle nostre cellule”.
FIORI EDIBILI E COMMESTIBILI: LE PROPRIETA’ NUTRIENTI
Ce ne sono moltissimi di fiori, e ognuno ha le sue proprietà, soprattutto se uniti alla frutta secca per un primo approccio a questo tipo di consumazione. Ci sono anche snack composti da frutta secca e appunto fiori per esaltare il sapore della frutta secca.
Giorgio Calabresi ha precisato ancora: “Non eravamo abituati a pensare ai fiori come ad un elemento di contorno nel pasto. I fiori sono ricchi di betacarotene, protezione delle membrane cellulari, non mutazioni genetiche, poi c’è la quercitina che è una sostanza che permette di produrre più anticorpi che a loro volta difendono dalle malattie metaboliche”. Il fiore fresco va mantenuto in frigorifero per un massimo di 12 giorni mentre quello essiccato può durare fino a due anni.