Aggredita e filmata durante le violenze, una 13enne di Firenze è finita in ospedale con 7 giorni di prognosi, mentre le immagini circolavano già sui social. Proprio quel filmato ha permesso di identificare i responsabili che sono stati denunciati dai carabinieri. La vicenda risale alla settimana scorsa, secondo quanto ricostruito da La Nazione. La vittima è una ragazzina che frequenta la terza media. Da alcuni mesi era finita nel mirino di una compagna di 14 anni che sabato scorso l’ha picchiata per la seconda volta e derisa davanti ai cellulari degli amici. La 13enne è stata accerchiata da sette coetanei e alle provocazioni e gli insulti sono seguiti schiaffi e spintoni dei bulli, alcuni dei quali sorridevano anche davanti alle telecamere dei telefonini. Sono arrivati anche i pugni.



Hai paura”, le hanno detto. Uno è arrivato anche a suggerire: “Questo è perfetto per Instagram”. Poi le hanno tolto il telefono per controllare che non avesse registrato nulla. Ma quel filmato di 3 minuti e 26 secondi che è stato condiviso in un gruppo su WhatsApp e pure su Instagram si è ritorto contro i bulli.



13ENNE PICCHIATA DA 7 BULLI: “ORA È TERRORIZZATA”

È agghiacciante, in sette contro una”, ha dichiarato disperato il padre della 13enne a La Nazione. Ora vuole giustizia: “Non avrò pace fino a quando non saranno intercettati i genitori di questi ragazzi. Hanno tutti tra i 13 e i 14 anni e saranno gli uomini e le donne di domani”. La figlia ora è traumatizzata. “Da una settimana ha crisi di pianto, non dorme e ha paura a tornare a scuola. Ha paura di essere derisa”, ha proseguito l’uomo nel suo sfogo. È stato lui a mostrare quel video alla giornalista che ha ricostruito la vicenda. “Io preferisco non guardarlo quel video, mi fa male. Mi fa male vedere lei così indifesa e sola in mezzo al branco”. Ma a far mare è anche la cattiveria di quei ragazzi. Ora la 13enne esce solo con la famiglia. Da una settimana è chiusa in casa. Vorrebbe tornare a scuola, ma ha paura. Infatti, si sveglia nel sonno e piange quando prende il cellulare in mano. “Non è la prima volta, a dicembre è stata picchiata dalla stessa ragazza. In quell’occasione però non abbiamo sporto denuncia”, ha aggiunto il padre con il senso di colpa purtroppo di chi sperava che invece fosse solo un caso isolato.

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