Un migrante uccide un connazionale a coltellate durante una lite in un centro rifugiati della Caritas in provincia di Firenze e poi ha tentato di suicidarsi, tagliandosi la gola e lanciandosi dalla finestra. È accaduto, come riportato dal Corriere della Sera, a Villa Monticini Tavarnuzze, una frazione di Impruneta. L’assassino è adesso ricoverato in ospedale in condizioni gravi.



Le due persone coinvolte sono entrambe afghane ed erano state accolte nella struttura che rientra nel progetto Sprar. Non è chiaro cosa abbia scaturito la feroce discussione tra loro. Pare che, prima dell’omicidio, la vittima avesse mostrato all’altro un video, ma è un mistero ciò che esso immortalava. Sul posto si sono recati i Carabinieri per ricostruire la dinamica di quanto accaduto e un’ambulanza. L’uomo di 33 anni era già morto al momento dell’arrivo dei medici, mentre l’altro, un trentaseienne, è stato stabilizzato e trasferito nell’ospedale più vicino, quello di Careggi.



Firenze, migrante uccide connazionale durante lite in centro rifugiati: indagano i Carabinieri

Il coordinamento dell’indagine sul migrante che ha ucciso un connazionale durante una lite in un centro rifugiati a Firenze è stato affidato alla pm Ornella Galeotti. È probabile che nelle prossime ore gli inquirenti ascolteranno anche gli altri richiedenti asilo che erano presenti nella struttura al momento del dramma. In totale, quest’ultima ne ospitava quattordici, appartenenti al progetto Sprar gestito dalla Caritas, più quattro persone che usufruivano invece dei servizi per l’emergenza abitativa. Tra questi anche un italiano. “Ho sentito delle urla, penavo provenissero da fuori e invece mi sono accorto che era una lite tra i due afghani, erano miei amici”, ha raccontato al Corriere della Sera.



All’interno della struttura prima di oggi non erano mai stati registrati momenti di tensione. Anche i dipendenti della struttura non riescono a spiegarsi cosa sia accaduto, dato che non avevano ravvisato delle motivazioni tali da fare scaturire una lite così violenta tra i due afghani.